00:00 17 Febbraio 2016

Modello AMERICANO ed EUROPEO a confronto: cosa potrebbe riservarci il prossimo futuro?

Ecco un confronto sulla linea di tendenza imbastita dal modello americano ed europeo per i prossimi sette giorni in Italia.

La depressione mediterranea, scaturita dal contrasto tra aria fredda di diretta estrazione artica e aria molto calda proveniente dal nord Africa (ieri 25° su alcune zone dell’estremo sud), tende lentamente ad attenuarsi.

Tuttavia, fino al week-end, il tempo sull’Italia non migliorerà in maniera decisa: su diverse zone del centro-sud saranno ancora attive precipitazioni locali, che giovedì assumeranno anche carattere temporalesco sulle estreme regioni meridionali.

Nel fine settimana la situazione volgerà decisamente al bello, stante una rimonta dell’alta pressione afro-mediterranea verso il settore centro-orientale dello Stivale Italico.

Sia il modello americano (prima cartina in alto a sinistra), che europeo (seconda cartina a lato), propendono per uno scenario stabile e mite sul Mediterraneo e sull’Italia.

La giornata presa come "campione" di riferimento è domenica 21 febbraio, ma anche il sabato sarà caratterizzato da generali condizioni di bel tempo, eccezion fatta per qualche sporadica nevicata sulle creste alpine di confine.

Il penultimo week-end di febbraio, di conseguenza, potrebbe trascorrere in Italia con un tempo tutt’altro che invernale, specie al centro-sud e sulle Isole.

Volgendo lo sguardo oltre e proiettandoci con un balzo virtuale fino a metà della prossima settimana, i due modelli più performanti della rete divergono nella loro linea tendenziale.

Il modello europeo (terza cartina a lato) propende per un ingresso deciso di una perturbazione da nord-ovest nella notte tra martedì 23 e mercoledì 24 febbraio.

Se le cose andassero così si avrebbe una "raffica" di precipitazioni in marcia dalle regioni settentrionali verso il centro-sud, ovviamente con nuove nevicate in montagna.

Vi sarebbe anche un discreto calo delle temperature e una forte ventilazione dai quadranti settentrionali.

Il modello americano (quarta cartina a lato), non ci sta ed ipotizza una situazione piuttosto confusa sul Mediterraneo e sull’Italia, ma senza transiti frontali organizzati.

Qualche precipitazione interverrà al meridione stante la presenza di una depressione sulla Tunisia, mentre da nord l’aria fredda potrebbe non avere la forza di penetrare nel Mediterraneo, invalidando il "progetto di peggioramento" ipotizzato dal "collega" europeo.

Chi avrà ragione? Per il momento è quasi impossibile saperlo, ma volendo ad ogni costo dare una percentuale ipotizziamo un 40% per il modello europeo e un 60% per il modello americano. Continuate quindi a seguirci!

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Autore : Paolo Bonino