00:00 6 Luglio 2018

Modello americano: da metà mese un GUASTO che potrebbe lasciare il segno?

No, al momento sembra solo un disturbo.

L’ipotesi di uno sconvolgimento barico tra il 15 ed il 20 luglio prende forma in molte emissioni del modello americano ma non trova ancora conferma durante l’attività di rianalisi della media degli scenari relativa al modello stesso.

Non c’è insomma ancora nulla che faccia pensare che si possa andare oltre una semplice azione di disturbo, o come si dice oggi di "alleggerimento" rispetto alla presenza costante dell’anticiclone.

Il tutto serve a determinare un ricambio d’aria, a far transitare qualche temporale, dapprima su Alpi e fascia pedemontana del nord e soprattutto Venezie, poi anche regioni centrali, specie del versante adriatico e a favorire l’ingresso di venti di Maestrale, utilissimi a rimuovere le masse d’aria calde ed umide stazionanti nel Mediterraneo.

Il passo successivo, che prevederebbe l’ingresso di una vera e propria saccatura con temporali più estesi tra nord e centro, pur evidenziata tra venerdì 20 e sabato 21 dall’emissione ufficiale dal modello americano, non gode per il momento di molta attendibilità.

Al suo posto infatti la media degli scenari prevede una nuova rimonta dell’alta pressione. Dunque molto resta da capire, perché l’emissione ufficiale risulta in ogni caso non trascurabile e più indizi, così come li abbiamo evidenziati negli ultimi giorni, possono fare anche una prova.

Più in generale possiamo dire che la gente comune, aldilà dei momenti in cui si riscontrano temporali, non si accorge più di tanto che la stagione estiva non sia dominata da una struttura anticiclonica robusta, mentre gli addetti ai lavori notano la fatica con cui l’anticiclone sta tenendo a bada le velleità instabili, un particolare non trascurabile.

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Autore : Alessio Grosso