00:00 6 Febbraio 2013

Modelli SENZA PIETA’ per i previsori: cosa accadrà lunedì?

Modello europeo: diffuse nevicate al nord tra lunedì e martedì. Modello americano: nord Italia a secco e neve solo su alcune zone del centro sud Chi avrà ragione?

Non c’è pace per i previsori…e non potrebbe essere altrimenti! Quando una massa d’aria molto fredda entra nel Mediterraneo, le acque del Mare Nostrum reagiscono, formando minimi da contrasto assai difficili da localizzare.  

Fino alla giornata di domenica, la situazione appare comunque bene inquadrata da tutti i modelli: freddo secco al nord, precipitazioni anche nevose a bassa quota al centro-sud, il tutto condito da forti venti e mari in burrasca.

La situazione modellistica si complica ad iniziare dalla giornata di lunedì prossimo. Possiamo dire apertamente che i due principali modelli vadano ognuno per i fatti propri. Questa dicotomia di vedute è già presente da alcuni giorni e per il momento non sembra trovare una risoluzione credibile.

Il modello americano sèguita a negare la neve al nord. La cartina è incentrata nella notte tra lunedì e martedì.

Troppo bassa la depressione per consentire anche la caduta di sporadici fiocchi sulle nostre regioni settentrionali, che avrebbero solo freddo fine a se stesso.

Il tempo perturbato, con neve a bassa quota, sarebbe di esclusiva competenza del centro-sud e delle Isole.

Il modello europeo invece sèguita ad imbiancare le nostre regioni settentrionali, con nevicate che sarebbero anche di ottima fattura.

L’analisi è completamente diversa rispetto a quella prospettata dal collega americano e ci mostra una vasta saccatura fredda sull’Europa occidentale, che si allunga fino ad interessare le nostre regioni settentrionali e parte di quelle centrali.

Inutile dire che se andasse in porto questa carta, il nord Italia farebbe incetta di neve, non solo sui rilievi, ma anche in pianura.

Chi avrà ragione? Al momento è impossibile saperlo. Esamindo però il restante panorama modellistico ed i run perturbatori del modello americano, riteniamo più credibile la tesi del modello europeo.

Tradotto in percentuali: 60% all’europeo e 40% all’americano!

Autore : Paolo Bonino