00:00 19 Ottobre 2012

Modelli a confronto sul possibile guasto da venerdì 26 o sabato 27 ottobre

Analisi comparativa.

Il modello canadese sembrerebbe il più propenso a decretare un vero cambiamento del tempo per sabato 27 ottobre, attribuendo grande importanza alla discesa di una grossa massa d’aria fredda in direzione del centro Europa con spifferi anche sulle nostre regioni e formazione di una depressione al suolo sul nord Italia, in movimento poi sulle altre regioni. Una situazione che potrebbe proseguire poi con altri impulsi freddi in discesa verso le Alpi da nord-ovest e in movimento verso l’Adriatico, in un contesto sempre molto instabile e ventoso.

Anche il modello americano "legge" una situazione simile, ma annacqua un po’ il tutto, rendendolo più soft e attribuendo poca forza penetrativa all’aria fredda. Un nodo importante da sciogliere sarà proprio l’entità della discesa fredda e in seconda battuta anche il suo vero obiettivo.

L’Atlantico proprio in quella fase potrebbe intervenire per deviare tutto verso est, favorendo una spanciata anticiclonica; qualora però la massa d’aria fredda fosse davvero massiccia, la possibilità di uno sfondamento più ad ovest diverrebbe realtà e il tempo peggiorerebbe in modo più netto sul nostro Paese, anche per diversi giorni, con diverse occasioni per precipitazioni, anche nevose in quota.

Infine il modello inglese risulta un po’ restio nella sua corsa ufficiale a far dilagare il freddo sul nostro Paese: il grosso se ne andrebbe sui Balcani, determinando al massimo qualche disturbo su nord-est, regioni adriatiche e meridione, ma le corse alternative al run principale, tendono a far scendere del freddo anche dalla valle del Rodano, se così fosse ci si avvicinerebbe di più all’ipotesi del canadese e di alcune corse alternative del run americano.

In definitiva: un cambiamento ci sarà sicuramente, ma per stabilirne l’entità servono altre carte…

Autore : Alessio Grosso