00:00 6 Ottobre 2004

MISTERO: le piste di Nazca progettate a bordo di mongolfiere?

Enormi figure, visibili solo dall'alto, si stagliano su un terreno brullo e pianeggiante: chi l'ha realizzati e per quale motivo?

Nel settimanale viaggio verso l’ignoto, MeteoLive vi propone uno sguardo sugli enigmatici disegni rinvenuti a Nazca, una località peruviana da cui prende il nome l’omonima civiltà sviluppatasi tra il III e il X secolo d.C.

Posta ai piedi delle Ande, questa piana di circa 600 km quadrati, brulla e molto arida ha acquisito fama mondiale per merito di centinaia di segni perfettamente allineati che formano enormi disegni geometrici rappresentanti varie figure, fra cui animali. L’assenza quasi costante di pioggia ha permesso un’ottima conservazione di questi geoglifici, già notati da alcuni cronisti spagnoli nel 1600 ma studiati approfonditamente solo nel 1941 grazie all’archeologo americano Paul Kosok.

La tecnica usata per questi giganteschi disegni è quella del raschiamento della superficie rocciosa fino a far emergere il giallo del terreno sottostante, dunque, come per i cerchi nel grano, si tratta di una sorta di bassorilievi.

Si ritiene che tutte le forme siano state realizzate a mano: alcune righe misurano fino a 70 km e sembrano snodarsi in tutte le direzione incrociandosi in modo apparentemente casuale e ricordando vagamente le geometrie delle moderne piste di atterraggio e decollo degli aeroporti. Tra triangoli, rettangoli e trapezi, si inseriscono di tanto in tanto delle spettacolari immagini di uccelli, fiori, una balena, un serpente e una lucertola. Le dimensioni sono si aggirano sui 300m, all’incirca come 3 campi da calcio. Anche i dettagli sono impressionanti: il ragno raffigurato appartiene alla famiglia dei Ricinulei, uno dei più rari abitanti della foresta amazzonica di cui sono stati riprodotti dei particolari invisibili ad occhio nudo.

Inoltre vi sono dei mucchi di pietra dove probabilmente venivano sacrificati animali agli dèi e una serie di statue modellate con le forme delle 4 razze umane: alcuni particolari sono visibili solo quando illuminati dal sole in una particolare ora di un preciso giorno dell’anno.

A realizzare queste opere potrebbero essere stati i Nazca, una popolazione di semplici agricoltori antecedente agli Inca che non ha lasciato reperti o documenti scritti. Misteriosi i motivi che li spinsero a realizzare queste opere, anche se sono state formulate varie ipotesi:

– secondo un magistrato spagnolo al seguito dei conquistadores pare siano un omaggio per una popolazione venerata dai Nazca;
– alcuni sostengono che si tratti di piste di atterraggio per aerei o addirittura UFO sebbene il terreno sia troppo morbido e non consenta l’utilizzo di nessuno dei moderni velivoli;
– non si tratta di strade, in quanto molte linee non conducono da nessuna parte oppure terminano ai piedi di una montagna;
– per Paul Kosok si tratta di un calendario astronomico utilizzato per determinare i periodi giusti per la semina e per il raccolto, le eclissi di sole e di luna.

Come hanno fatto i Nazca a realizzarle con una perfezione così alta?
Secondo molti ricercatori, per gli allineamenti sono stati utilizzati pali di legno. Più suggestiva l’ipotesi che i Nazca controllassero il corso dei lavori a bordo di rudimentali mongolfiere, visto che la bellezza delle figure può essere apprezzata solo sulla loro verticale a 300-400m d’altezza: molte pitture che adornano il vasellame ritrovato in zona raffigurano oggetti simili ad aquiloni o mongolfiere.

In alcune tombe dei Nazca è stata anche rinvenuta una stoffa dalla trama molto fitta. Alcuni ricercatori hanno utilizzato dei materiali identici per costruire un pallone e l’hanno fatto innalzare da una delle tante fosse annerite ritrovate (che si presume venisse usata per la combustione). Il risultato è stato sorprendente: la mongolfiera rudimentale ha raggiunto quota 350m ed ha mantenuto il volo per circa 3 km, prima di riabbassarsi delicatamente.

Infine un’ultima ipotesi, di tipo religioso, vede ogni linea appartenente ad una famiglia i cui spiriti venivano venerati vicino ai mucchietti di pietra ritrovati. Gli enormi disegni, autentiche icone religiose servivano per tutta la comunità.

Voi cosa ne pensate? Sono stati davvero i Nazca a realizzare queste opere e in che modo? Scrivetelo a [email protected].
Autore : Simone Maio