00:00 15 Dicembre 2009

METEOLIVE CULT: la nevicata del NATALE 2000 al nord-ovest, immagini da ricordare

Sulla Pianura Padana 24 ore di neve che non si dimenticheranno.

ECCO COSA SCRIVEVAMO IL 25 DICEMBRE DEL 2000 su METEOLIVE:

Per tutti gli italiani che non hanno potuto assaporare la gioia di un Natale come questo, a tutto coloro che da Roma, Napoli, Siracusa, hanno visto alla televisione le immagini di neve che sognavano di poter ammirare dal vivo, MeteoLive dedica queste immagini. Ci sono le strade trasformate in piste da sci, c’è il risveglio natalizio in una città ancora addormentata e ci sono le macchine semi-sepolte.
Immaginate anche voi di aver vissuto tutto questo vedendo queste istantanee, estraniatevi per un momento dell’ambiente in cui vivete e fate vostre queste emozioni bianche.

Dopo aver sognato, cominciamo a fare un po’ di commenti su quanto è avvenuto.
Dunque, premettiamo subito che si è trattata di una nevicata piuttosto bagnata, intermittente, solo a tratti intensa.

La qualità della precipitazione non è stata impeccabile. Non si sono visti in pianura turbini di neve polverosa volteggiare con leggiadria sotto i lampioni, non si è visto “l’effetto farina” a Milano, mentre le segnalazioni lo davano nel novarese, nell’alessandrino e nell’astigiano.
Cos’é? Semplicissimo, la neve è talmente asciutta e l’asfalto talmente gelato che i fiocchi sembrano soffiati proprio in prossimità del suolo.

Nelle prime ore non si sono verificate deformazioni viscose del manto nevoso sulle macchine e sugli oggetti.

Cosa vuol dire? Significa che la neve, nonostante una certa pesantezza, trovava al suolo temperature zotto zero e dunque sufficienti a depositarsi artisticamente sulle cose.

Le quantità di neve raggiunta sulla Pianura Padana vanno mediamente dai 20 ai 35 cm, ma nel cuneese i quantitativi sono stati anche superiori.

L’atmosfera si è riscaldata costantemente a partire dall’alba del giorno di Natale. In tutte le località del nord-ovest si è guadagnato almeno un grado, cosa normale in configurazioni bariche di questo genere, un rialzo che però in molti casi può essere fatale. Infatti già dal tardo pomeriggio sulla Lombardia e in particolare su Milano la pioviggine ha sostituito la neve e nella notte è affluita aria sempre più mite e molta della neve presente sugli alberi è scivolata al suolo.

Nella casistica legata a questo tipo di correnti, solo un raffreddamento notturno dovuto ad irraggiamento in atmosfera limpida può provocare un raffreddamento, (come avvenuto a Torino), altrimenti si va al rialzo costante e la neve rimane presto un ricordo. Si guadagnano più o meno 1 o 2°C al giorno dal giorno successivo alla nevicata.

Questo consentirà una circolazione più semplice su tutte le strade del nord, ad eccezione del Piemonte ove fa ancora piuttosto freddo. Il cuscino freddo è risultato inesistente alle quote medie su Romagna, gran parte del Veneto e del Friuli e questo ha provocato il fenomeno del gelicidio. Solo localmente si sono visti fiocchi bianchi, presto sostituiti dalla pioggia.

Sul nord-ovest invece lo spessore di questo blocco freddo è stato sufficiente a consentire che i fenomeni giungessero al suolo anche con temperature che partivano con valori anche superiori a quelli del settore nord-orientale.

Al centro-sud il Libeccio ha stroncato ogni tentativo di neve, quella neve che aveva anche cominciato a cadere su molte località appenniniche, ma che poi si è trasformata rapidamente in pioggia.
Autore : Alessio Grosso