La fase iniziale del mese di marzo potrebbe essere caratterizzata dal passaggio di almeno una perturbazione atlantica, anche se il modello europeo scommette che possano transitarne almeno due (sulla carta ovviamente, poi la realtà è un'altra cosa).
Il modello americano invece, forte del fatto che il vortice polare in questo periodo si indebolisce nettamente, propone dal 5 in poi una decisa svolta barica, soprattutto in coincidenza della festa della donna, mercoledì 8 marzo.
A lanciare il sasso è la media degli scenari, che prevede il rafforzamento di un anticiclone sul nord Europa proprio per quella data e parimenti la discesa di aria fredda dalla Russia in direzione del centro del Continente e di parte del Mediterraneo.
Quanto sarà vero? Beh, intanto sono alcuni giorni che la media degli scenari accenna a questa possibilità e naturalmente alcune corse pertubatrici, sulle quali poi viene tracciata la media, disegnano scenari ben più severi, con l'aria fredda pronta a scavare delle depressioni sull'Italia, specie al nord e a favorire cadute di neve anche a quote collinari.
Insomma sul finire della prima decade di marzo, senza arrivare alle performances di alcuni marzi freddi e nevosi del passato (2005, 2010, 2013 tanto per citarne alcuni), non si esclude che la situazione possa prendere una piega diversa rispetto alle solite correnti da ovest miti.
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Flusso perturbato atlantico o novità dalla Russia?
In primo piano - 22 Febbraio 2017, ore 09.50
Autore : Alessio Grosso