00:00 22 Maggio 2019

METEO e Formula 1: quando Niki Lauda ancora devastato dall’incidente, si ritirò per “paura” della PIOGGIA

Quando Niki Lauda decise di ritirarsi dalla gara che l'avrebbe laureato campione del mondo. Anche la pioggia può essere un nemico insormontabile.

Dopo la straordinaria vittoria dell’11 maggio del 1975 a Montecarlo, Lauda vince altri 3 Gran Premi e si porta in testa al campionato. Arriva il Gran Premio di Monza e a Lauda sarebbe sufficiente arrivare davanti a Fittipaldi per vincere il mondiale. E’ il 7 settembre. Regazzoni e Lauda prendono il largo, ma ad un tratto Lauda comincia a rallentare inspiegabilmente e Fittipaldi lo raggiunge e lo supera ma non arriverà mai a superare Clay Regazzoni, così Lauda potrà laurearsi comunque campione del mondo.

Un calcolatore, un computer si dirà di lui, un pilota freddo che non sapeva entusiasmare le folle. Nel 1976 Lauda domina il campionato. Gli mancano ormai pochi punti per aggiudicarsi il secondo mondiale consecutivo e arriva la gara del Nurburgring, un percorso ben conosciuto dal pilota austriaco. Il tempo cambia improvvisamente, piove a dirotto.

Poi smette, ma Lauda parte con gomme fredde su una pista ancora molto umida, va in testa ma improvvisamente la macchina finisce in testa coda, impatta e prende fuoco. Lauda viene avvolto dalle fiamme, Arturo Merzario lo salva estraendolo dalla vettura ma le ustioni sono piuttosto gravi e risulteranno permanenti, come quelle ai lati del volto. Per alcuni giorni non si riesce a capire se sopravviverà.

Di colpo migliora e vuole tornare, tra lo stupore generale, con le ustioni ancora "vive" sul volto, con una forza di volontà eccezionale. Rientra nel Gran Premio d’Italia e giunge quarto, resistendo stoicamente al dolore provocatogli dalle ustioni.

Sanguina, ma resiste! Lauda riesce a sconfiggere anche la paura e il rivale Hunt resta dietro in classifica generale. Il suo vantaggio su Hunt prima dell’ultima gara però scende a tre punti. Si corre in Giappone, sul circuito del monte Fuji, è il 24 ottobre del 1976, piove a dirotto, e la gara viene posticipata di due ore; si decide di partire tra nuvole d’acqua che fanno appena intravedere appena la pista. 

Lauda si blocca psicologicamente, l’acqua, la scarsa visibilità lo terrorizzano, altro che computer, è umano, una scelta personale che molti di noi avrebbero sposato in una situazione simile, dopo aver visto la morte in faccia poche settimane prima.

Dopo 2 giri si ritirò e ammise la sua debolezza senza alcuna vergogna, valutò che in quel momento era più importante la sua vita di un campionato del mondoHunt vinse e Ferrari si indignò, proprio nell’unica volta in cui Lauda si comportò da uomo, ma al pilota non disse nulla.

Nell’anno successivo Lauda dimostrò di essere un grande pilota vincendo il campionato nel 1977 e si riscattò. 

 

Autore : Alessio Grosso