00:00 1 Febbraio 2013

Mercoledì 6 febbraio: e se andasse così?

L'analisi comparata di alcuni modelli cosiddetti "minori" non esclude un nuovo scenario depressionario importante per la nostra Penisola.

Compare in qualche corsa più o meno"ufficiale" dei principali modelli matematici internazionali questo schema barico che prevederebbe la formazione di una nuova profonda depressione a cavallo tra mercoledì 6 e giovedì 7 nel cuore del Mediterraneo centrale, con garanzie di ulteriori nevicate a bassa quota su Alpi ed Appennini.

In realtà rimane maggiormente credibile l’ipotesi di un passaggio più rapido, seguito da un moderato afflusso di correnti fredde settentrionali, a tratti instabili lungo l’Adriatico e sul meridione, ma ci sembrava giusto mettervi al corrente anche di questa opzione tutt’altro che trascurabile.

Come mai però nel cuore dell’inverno non si riesce più a parlare in modo franco di neve sino in pianura? Il motivo è molto semplice, manca la materia prima per la neve: il FREDDO, quello vero, quello che ti consentirebbe di sbilanciarti maggiormente in tal senso. 

Non ne è arrivato molto dal nord Europa quest’anno e nemmeno da est: ad essere sinceri in tutta Europa, escluso per una breve fase a dicembre, le termiche pazze, quelle da -20°C a 1500m non sono praticamente comparse, se non nell’estremo nord del Continente; a stento sul nostro territorio è piombata una -5°C alla stessa quota, ed è chiaro che così la neve magari si presenta ugualmente ma fa una gran fatica e resta al suolo per poco.

Del resto il pane si fa con la farina che si ha e questo febbraio non si discosterà molto da quanto abbiamo visto sino ad ora. Diciamo che non mancherà qualche occasione di maltempo invernale, ma probabilmente nulla che faccia davvero battere i denti. Meglio così per molti, in fondo anche per il nostro portafoglio, ma è pur vero che l’inverno ormai rispetto alle altre stagioni si riduce spesso ad autentica comparsa, eccezioni a parte.

Autore : Alessio Grosso