00:00 16 Novembre 2017

Maltempo : rischio TLC (ciclone simil tropicale) nel mar Ionio tra Salento e Grecia – Aggiornamenti

Possibile formazione di un ciclone tropicale nel cuore del mar Ionio. Ancora maltempo estremo per la Grecia. Coinvolto anche il Salento?

Maltempo/ La perturbazione di origine artica giunta sull’Italia ad inizio settimana continua a far parlare di se a causa del particolare equilibrio venuto a crearsi nel Mediterraneo. La depressione che tre giorni fa si era sviluppata nel mar Ligure (responsabile delle nevicate in pianura in Emilia) si è diretta nei giorni successivi sul sud Italia, sin sotto la Sicilia, per poi gettarsi nel mar Ionio meridionale dov’è presente tutt’ora.

Durante il suo cammino la perturbazione ha pian piano modificato le sue caratteristiche strutturali soprattutto dopo essersi definitivamente staccata dal flusso artico che l’alimentava. Quella che in origine era una saccatura artica frontale ora si è evoluta in una depressione sub-tropicale, circondata da tutti i suoi lati da zone con pressione più alta (cut-off). Insomma la perturbazione adesso è diventata autonoma e non ha più bisogno dell’aria fredda che fino a poche ore fa gli veniva gentilmente concessa dal sistema frontale a cui era legata.

PUO’ DIVENTARE UN CICLONE TROPICALE?

La risposta è si. Attualmente parliamo di una depressione tropicale, ma nelle prossime ore questa struttura vorticosa potrebbe realmente evolversi in un TLC (Tropical Like Cyclone), ovvero in un ciclone simil tropicale. Si tratta di cicloni del tutto paragonabili per caratteristiche e per forza agli uragani dell’Atlantico o del Pacifico. La differenza è che i TLC si formano nel Mediterraneo e risultano di dimensioni più piccole rispetto ai "cugini" americani a causa di ovvie ragioni di spazio e diverse dimensioni della superficie marina.

Stando agli ultimissimi aggiornamenti dei modelli matematici a scala locale è possibile che l’attuale depressione tropicale presente tra Canale di Sicilia e mar Ionio possa compiere una PARZIALE maturazione in ciclone tropicale (TLC). La presenza della Sicilia potrebbe in parte impedire l’evoluzione in TLC, ma lo stazionamento nel cuore del mar Ionio per oltre 24 ore potrebbe risultare determinante per la sua maturazione definitiva.

Il ciclone, ormai autonomo, tenderà a potenziarsi grazie all’energia assorbita dal mar Ionio, ancora abbastanza caldo. Con l’assorbimento del calore nei pressi del centro di bassa pressione potremo assistere all’inizio del processo che permetterà al vortice di diventare un vero e proprio TLC. Con la risalita di aria calda verso le quote più alte tenderanno a formarsi temporali e cumulonembi attorno al centro depressionario e si innescherà, di conseguenza, anche lo sviluppo di calore latente di condensazione che va praticamente ad auto-alimentare il ciclone (core caldo). Secondo molti modelli matematici questo processo andrà in porto nel corso delle prime ore di venerdi quando nell’occhio del ciclone, a 850 hpa (circa 1400 metri), potranno essere raggiunte temperature tra +10 e +12°C a differenza dei settori circostanti dove avremo valori tra +4 e +6°C (differenza nettissima che dimostra la produzione di calore nel cilindro centrale del ciclone, come avviene negli uragani).

Per gran parte della giornata di venerdi 17 novembre 2017 il ciclone stazionerà nel mar Ionio, tra il Salento e la Grecia, dove continuerà a rafforzarsi e dove potrebbe raggiungere il livello di TLC. Attualmente non ci sono certezze che  questo stadio venga raggiunto ma le possibilità sono molto alte. Per essere classificato come un ciclone simil tropicale è necessario che il vortice ciclonico presenti un "core caldo" (che abbiamo descritto nel paragrafo precedente), venti medi oltre 95 km/h e caratteristiche barotropiche (ovvero che il minimo di pressione al suolo corrisponde al minimo in quota). Se visto dall’alto, il ciclone apparirà come un tipico ciclone tropicale a spirale con occhio del ciclone ben definito. Per capire tuttavia se davvero abbiamo a che fare con un TLC sarà necessario attendere la sua effettiva formazione in quanto sarà fondamentale capire quale velocità abbia effettivamente raggiunto il vento (deve essere mediamente superiore ai 95 km/h).

DOVE COLPIRA’ IL CICLONE?

Il ciclone, attualmente situato a largo della Sicilia sud-orientale, tenderà a muoversi verso nord-est sino a portarsi, entro domani mattina, tra Salento e Grecia nord-occidentale. Il vortice ciclonico innescherà venti decisamente forti con raffiche superiori ai 90 km/h su Calabria ionica (crotonese e cosentino in particolare), Salento (leccese in particolare) e Grecia (specie le isole di Corfù, Lefkada e Cefalonia). Inoltre ci saranno piogge diffuse, a tratti anche molto forti e persistenti che potrebbero colpire la penisola salentina. Il ciclone, dopo aver stazionato per gran parte di venerdi nel mar Ionio centro-settentrionale, potrebbe dirigersi verso la Grecia (già alle prese con devastanti alluvioni) dove effettuerebbe il land fall arrecando piogge molto forti e venti tempestosi. Tuttavia si tratta solo di supposizioni in quanto è impossibile al momento definire la zona del "land fall". I movimenti di cicloni di questo tipo sono estremamente difficili da prevedere e non sono escluse anche "sorprese" dell’ultimo minuto.

Gli effetti che questo ciclone potrebbe provocare sulle nostre regioni del sud (Puglia meridionale e Calabria ionica) potrebbero risultare particolarmente incisivi e non sono legati alla formazione o meno di un TLC. Cioè un ciclone simil tropicale deve possedere venti medi di 95 km/h, ma se questi saranno, ad esempio, di 94 km/h non ci permetteranno di classificarlo come TLC ma saranno ugualmente pericolosi per le zone che ne saranno colpite.

 

 

 

Autore : Redazione MeteoLive.it