00:00 23 Gennaio 2018

LUNGO TERMINE: probabile ritorno dell’instabilità entro inizio febbraio, ma con quali caratteristiche?

L'anticiclone non reggerà allo scorrere del tempo; la conclusione di gennaio sarà ancora affidata alle scorribande perturbate che torneranno a coinvolgere anche il Mediterraneo. Vediamo con quali caratteristiche.

Una conferma ed una smentita nell’evoluzione a lungo termine prevista quest’oggi dai modelli nella parte conclusiva di gennaio; in questi ultimi giorni stiamo assistendo ad un rinforzo nell’intensità e nella portata della corrente a getto, la quale dirotta verso l’Europa le masse d’aria instabili provenienti dall’artico canadese. Queste ultime giungono sui nostri territori ormai private dei valori di gelo originari ma raccogliendo sul loro percorso, una gran quantità di aria umida e restituendo ai nostri inverni una parvenza autunnale. Alle latitudini del Mediterraneo tale circolazione si è inserita in un contesto anticiclonico governato da valori termici miti, in questo caso potremo quasi parlarvi di una primavera anticipata. 

Tuttavia, come vi abbiamo appena accennato, volgendo il nostro sguardo alla parte conclusiva di gennaio, potremo osservare nuovamente un’evoluzione di tipo instabile, nella quale l’Europa tornerebbe a fare i conti con un ribasso del Fronte Polare.

Un po’ tutte le soluzioni previsionali proposte quest’oggi dai Global Models sembrano muoversi verso questa direzione, tuttavia cambiano profondamente gli scenari proposti tra uno e l’altro modello in merito alla sinottica che verrebbe a crearsi a livello locale;

– da un lato abbiamo quindi la tesi proposta dal modello americano (e dalle sue relative Ensemble) che optano per la formazione di un blocco anticiclonico sull’oceano Atlantico, al quale seguirebbe un raffreddamento importante della temperatura sul nord-est Europa, sino al Mediterraneo. 

– la tesi proposta dal modello europeo, attraverso una azione instabile di tipo ARTICO, in questo caso l’Europa orientale e la Russia resterebbero ancora al caldo, venendosi a trovare lungo il lato ascendente di una saccatura che avrebbe il proprio asse dalla Penisola Scandinava ai settori della Mitteleurope. 

Ambo le soluzioni propongono quindi scenari di tempo INSTABILE, in chiave invernale l’uno, in chiave autunnale l’altro. 

Al momento la tesi proposta dal modello europeo sembrerebbe un po’ più realistica ma non possiamo escludere a priori nemmeno la soluzione proposta dal modello americano. 

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Autore : William Demasi