Uno spettacolo indimenticabile è rappresentato dai pascoli nel periodo della fioritura. Quando nel fondovalle maturano le prime ciliege, sui pendii settentrionali i crochi colorano i prati. Nella tarda primavera le genziane emergono dal verde e d'estate fiorisce la vera achillea.
Sulle superfici verdi troviamo la margheritina rossa, la graziosa campanula, il nontiscordardimè, l'arnica, l'odorosa nigritella.
Vicino alle malghe crescono l'aconito azzurro ed il veratro, disdegnati dal bestiame. Ampie superfici boscose sono dominate dal rododendro, i terreni derivanti da rocce calcaree hanno una flora particolare: vi si trovano l'erica, la valeriana delle rocce, gli anemoni, le orecchie d'orso gialle, la primula pelosa, i nasturzi, la genziana pannonica, la sassifraga e molte altre.
Dove i pascoli erbosi sono attraversati da fasce rocciose si trova l patria delle stelle alpine e della ruta, fin verso i 3000m. Più si sale più logicamente si impoverisce la vegetazione.
Più si sale e più si impoverisce la vegetazione. Alcune piante particolarmente resistenti lottano insieme ad erbe, muschi e licheni contro l'inclemenza del tempo (genziana nana, la piccola primula).
In questa brughiera il limite della vegetazione uniforme raggiunge al massimo i 2600m. Oltre i 2600m si trovano ancora macchie d'erba e fino a 2900m, tra i ghiaioni, sopravvive qualche singola pianta, l'ultima delle quali è l'erba dei camosci.