In questa sede esuliamo un attimo dai classici "macchioni precipitativi" dei modelli, a volte precisi, ma spesso forvianti a sèguito di "spalmature" operate dal modello stesso.
E' risaputo che i fenomeni temporaleschi più intensi avvengono in genere dove due masse d'aria di diversa origine ( in pratica due venti diversi) convergono al suolo.
La convergenza dei venti al suolo implica un sollevamento dal basso nel punto dove le masse d'aria collidono. Questo può favorire la nascita dei cumulonembi con conseguenti rovesci o temporali.
La cartina risulta incentrata per le ore 19 di questa sera.
Cosa notiamo? Partendo da ovest, una linea di convergenza blanda tra un debole vento da sud in risalita dal Mar Ligure ed una corrente settentrionale altrettanto debole, ma più secca proveniente dalle Alpi. Tra il basso Piemonte, la bassa Lombardia e l'Appennino Ligure potrebbe partire qualche temporale nelle prossime ore.
Più ad est, in corrispondenza del Veneto, le correnti secche discendenti dall'Appennino potrebbero andare in conflitto con quelle più umide in risalita dall'Adriatico. Stessa cosa tra la Romagna, le Marche e l'Abruzzo. Su queste zone il rischio di temporali, secondo noi, sarà abbastanza concreto.
Per ulteriori approfondimenti potete sempre leggere questo articolo.