00:00 11 Ottobre 2006

Le perturbazioni NON PASSANO!

Eccoci nuovamente alle prese con un anticiclone "mangia-fronti". Tutti i tentativi di forzare il blocco da ovest finiscono inevitabilmente per fallire. Questa situazione si sta ripetendo con troppa frequenza nel corso degli ultimi anni.

Ci risiamo! Ecco un bel fronte, elagante, carico di pioggia, inserito in una saccatura atlantica stretta: un fronte in grado di portare molta pioggia sulla nostra Penisola, così sembrerebbe.

La perturbazione cavalca velocemente la Penisola Iberica, arriva sulle coste occidentali francesi, scarica molta pioggia sul Massiccio Centrale e ovviamente sulle Isole Britanniche. Come da copione, il corpo nuvoloso avanza ancora, raggiunge il Golfo del Leone e addirittura la Costa Azzurra. La web cam di Marsiglia si oscura, sotto piogge e temporali anche forti.

Prossimo passo: L’ITALIA! Avanti allora? No! Il fronte avanza ancora un pò, gli abitanti della Liguria riescono a vedere persino le nubi in lontananza…è li, a due passi, arriva…arriva! No, si blocca!

Il fronte si stira, si deforma, scalcia, fa di tutto per raggiungere la nostra Penisola. Resta in bella mostra ancora per un paio d’ore…ha un ultimo sussulto, forse ce la fa, andiamo! Niente da fare, si è spezzato! Ha vinto l’alta pressione…

Ecco la cronaca della morte di una perturbazione atlantica alle porte dell’Italia, una morte annunciata dalle previsioni e dai modelli, che già un paio di giorni prima vedevano questo stato di cose.

Però, diamine! A due passi da noi, avesse osato un po’ di più…Niente, l’alta pressione “mangia tutto” e i fronti da ovest non passano più! Può capitare che una perturbazione più compatta riesca a forzare il muro anticiclonico mediterraneo, come avvenuto a settembre, ma si tratta di casi isolati, sporadici.

In pratica, la pressione in area mediterranea è aumentata nel corso degli ultimi anni, questo è ormai appurato. Prima che avvenisse ciò, le perturbazioni da ovest non erano costrette a battaglie estenuanti e riuscivano a raggiungere la nostra Penisola ancora integre. Adesso ogni volta che un fronte si approssima all’Italia deve combattere contro questo o quest’altro anticiclone, arrivando alle porte del Mare Nostrum letteralmente sfiancato!

In questi ultimi anni le frontolisi alle porte dell’Italia non si contano. Una perturbazione che appare elegante al satellite ed adagiata ad ovest della Penisola Italiana, ventiquattro ore dopo viene spesso ridotta ad un nugolo di nubi roteanti, che risultano efficaci solo su aree estremamente ristrette del Mediterraneo. Tutto ciò, indubbiamente, deve farci riflettere.

Quali sarebbero, quindi, le armi a nostra disposizione per combattere l’egemonia sempre più spiccata degli anticicloni? Una di queste è la meridianizzazione delle correnti. Se da ovest non arriva nulla, la natura decide di cambiare percorso, infilando fronti da nord o da nord-ovest sulla nostra Penisola.

Con la meridianizzazione, però, non si hanno precipitazioni omogenee e ben distribuite in Italia: il “troppo ad ovest” e il “troppo ad est” può consentire differenze abissali nello stato del tempo, anche a poche ore di distanza dall’evento. Una bella gatta da pelare per i modelli, ma soprattutto per chi questi modelli li usa, ovvero per i previsori!
Autore : Paolo Bonino