00:00 19 Febbraio 2009

Le onde orografiche e gli altocumuli

Fenomeno ben più diffuso di quanto si possa pensare.

Alzando lo sguardo al cielo talvolta capita di osservare delle vere e proprie file di nuvolette tutte uguali messe una dietro l’altra a distanze sempre uguali, come a formare una locomotiva con tanti vagoni agganciati.

Sono una delle tante varietà di altocumuli, che si formano in condizioni atmosferiche ben precise, condizioni che di seguito vi illustriamo: immaginiamo di partire da una situazione con aria relativamente fredda sia al suolo che alle alte quote (fin verso i 5-7 km di altezza), con cielo sereno e limpido; ad un certo punto aria più mite, umida e leggera inizia a scorrere sopra questo cuscino.
Cosa succede? Molto spesso non si vede nessun cambiamento, se non un tenue alone attorno al sole (o alla Luna) dovuto alla condensazione dei cristalli di ghiaccio in alta quota, o al più leggere velature.

Però con il passare delle ore come è naturale che sia, l’aria mite “lima” il cuscino freddo scorrendovi sopra, e scende di quota a 5 km, poi a 4, poi a 3 … fino a che non comincia a trovare degli ostacoli, come le catene montuose.
A questo punto se il vento mite soffia con una certa intensità impatta contro le montagne, le scavalca ed inizia ad ondeggiare o addirittura a “rotolare”, continuando nel frattempo la sua avanzata in orizzontale.

Insomma si formano delle vere e proprie catene di onde lunghe qualche centinaio di metri ed alte 20-50 metri che possono propagarsi anche per molti chilometri; allora su OGNI “cresta” dell’onda il vento mite incontra aria più calma e fredda, generando qualche volta una piccola nube, un altocumulo, che quindi rende visibile l’onda stessa (detta orografica, perché la sua nascita dipende dalla presenza o meno di rilievi, colli o montagne).

Gli altocumuli che si formano di solito in questi casi sono lenticolari, cioè hanno la forma di una lente (o di un’astronave per i più fantasiosi); si sviluppano solitamente all’interno di un fronte caldo in quota, come si può dedurre dalla descrizione precedente.
Fra queste nubi esistono anche quelle “a bandiera”, che nascono sul versante sottovento delle montagne e sembrano attaccate ad esse.
Esistono però anche alcuni rari casi in cui l’onda orografica si presenta durante avvezioni di aria fredda artica; in tal caso l’ondeggiamento porta a condizioni di locale instabilità e quindi alla formazione di altocumuli castellani, solitamente accompagnati da una “virga”.

Quando si vedono le onde orografiche si può fare una previsione del tempo? Se si formano dopo un periodo di bel tempo è probabile un imminente peggioramento, ma in realtà non ci giungono informazioni sull’eventuale arrivo di temporali o piogge più o meno intense.
In Valpadana sono generalmente un segnale dell’arrivo del foehn.
Autore : Lorenzo Catania