00:00 7 Luglio 2015

Le correnti più fresche oceaniche tornano a frequentare l’Europa; quali conseguenze?

Si sgonfia l'alta pressione sul continente europeo e l'instabilità ritorna protagonista della scena su diversi dei nostri settori centrali ed occidentali europei, mantenendosi per adesso al di là dell'arco alpino, senza riuscire a penetrare in modo efficace sul Mediterraneo. Col passare delle giornate queste correnti potrebbero scendere ulteriormente di latitudine; ecco quali sarebbero le conseguenze sul nostro Paese.

L’anticiclone delle Azzorre lentamente prende il posto di quello africano e lo fa attraverso un nuovo rinforzo della corrente a getto polare che nei prossimi giorni determinerà un abbassamento del flusso di correnti occidentali che nei giorni scorsi hanno escluso persino sui settori più settentrionali d’Europa. L’anticiclone che ci lasciamo alle spalle è infatti da annoverare tra uno di quegli eventi che lasciano il segno; diversi sono stati i record sfiorati su alcune delle più importanti città nord europee, dove gli scarti termici sopra la media sono stati senza dubbio più eclatanti rispetto a quelli avuti sul nostro Paese.

La distensione zonale verrà annunciata dal passaggio della coda di una perturbazione nella serata di domani, mercoledì 8 luglio, recante qualche violento temporale sulle aree alpine e prealpine, nonchè alcuni settori della pianura settentrionale. Un parziale ricambio d’aria è previsto su questi settori tra giovedì 9 e venerdì 10 luglio. A seguito di questa fugace fase di instabilità, aria più secca e leggermente più fresca proveniente da nord-ovest, sancirà il passaggio di consegne Africa – Azzorre. A quel punto la parabola termica inizierà la sua lenta discesa, un ripristino di temperature più consone all’estate mediterranea dovrebbe concretizzarsi entro la metà di luglio.

L’evoluzione successiva, riferendoci quindi al periodo compreso tra mercoledì 15 e lunedì 20 luglio, potrebbe addirittura riservare un episodio più organizzato di instabilità che porterebbe temporali sulle regioni settentrionali e forse su quelle centrali. A fasi alterne infatti, i modelli di previsione propongono l’ingresso di una saccatura, cioè una figura di bassa pressione con annesso sistema frontale di tipo freddo. Tale figura ciclonica sarebbe pronta ad interessare lo stivale entro il termine della seconda decade di luglio.

(da confermare)

Autore : William Demasi