00:00 18 Dicembre 2018

Le bellezze dell’inverno: la nebbia congelante (GALAVERNA)

La giornata odierna (martedi 18 dicembre) presenta questo fenomeno su molti settori della Pianura Padana.

Alberi totalmente ghiacciati che sembrano di cristallo, immobili. Fili della luce anch’essi ricoperti da una pattina di ghiaccio più o meno spessa; persino i prati attorno sono bianchi, ma non si tratta di neve.

Il fenomeno della galaverna ha indubbiamente un fascino particolare e può trasformare un semplice bosco in una “foresta incantata”.

Volendo analizzare il fenomeno in maniera tecnica, possiamo distinguere due tipi di galaverna: la galaverna di nebbia e quella di pioggia.

La galaverna di nebbia (quella che sta avvenendo oggi in Val Padana) non è mai dannosa per le piante. Essa si forma quando la temperatura esterna risulta al di sotto dello zero e la zona presa in esame viene coperta da una formazione nebbiosa. Le minuscole goccioline che formano la nebbia si mantengono allo stato liquido anche se la temperatura dell’aria risulta negativa. Quando queste goccioline vengono a contatto con i rami degli alberi, che presentano anch’essi temperatura negativa, si ha il loro congelamento.

Tutto ciò determina una galaverna soffice, che ammanta le piante come se fosse neve. In questo caso il peso che si viene a creare sugli alberi non è mai eccessivo e gli schianti a terra o le rotture di rami sono scongiurate. La presenza di ghiaccio sui rami può inoltre liberare la pianta da eventuali parassiti che la infastidiscono, come per esempio gli afidi.

Questa situazione si riscontra frequentemente sulle pianure del nord in inverno, quando l’Italia si trova sotto pressioni relativamente alte come la giornata attuale. Il fenomeno della nebbia che gela si produce principalmente nelle campagne, lontano dai grossi centri abitati che fungono da isole di calore. Nel centro di Milano, difatti, il fenomeno non è presente.

Due parole anche sulla galaverna da pioggia (GELICIDIO). Si forma quando una precipitazione risulta piovosa anche con temperature al di sotto dello zero. In inverno può capitare benissimo che uno strato di aria fredda a temperatura negativa rimanga intrappolato in prossimità del suolo. Se in quota la temperatura risulta positiva, la precipitazione che ne deriverà non potrà essere nevosa, ma piovosa.

In questo caso il diametro delle gocce risulta molto superiore a quello delle goccioline presenti nella nebbia, con conseguente maggiore congelamento delle strutture esposte.

Il procedimento di formazione della galaverna di pioggia è uguale a quello della galaverna di nebbia, cambia solo la quantità di acqua che cade dal cielo. Due ore di galaverna di pioggia sono più che sufficienti a determinare i primi schianti a terra e rotture di rami. Se il fenomeno persiste per ore, il peso del ghiaccio che si deposita sugli alberi è in grado di radere al suolo un intero bosco; anche i fili della luce possono appesantirsi e rompersi, con inevitabili black-out ed interruzioni di energia elettrica. Questa situazione potrebbe presentarsi, anche se in maniera lieve, nella mattinata di domani (mercoledi 19) nelle vallate interne dell’Appennino Ligure.

In definitiva, solo la galaverna di pioggia (o il gelicidio) può determinare grossi problemi sulla vegetazione…e non solo. La galaverna di nebbia risulta invece un molto bella a vedersi ed assolutamente innocua per le piante.

Autore : Paolo Bonino