00:00 11 Dicembre 2012

La svolta di giovedì-venerdì: ecco come si arriverà alla neve al nord (prima parte)

Primi fiocchi giovedì sera tra entroterra ligure, est Piemonte, Lombardia ed ovest Emilia, in estensione in nottata anche alla pianura veneta occidentale e a tutto l'arco alpino fin sui fondovalle.

 Tiene o non tiene? Il cuscino di aria molto fredda affluita in questi giorni sull’Italia rimarrà incastrato nel catino padano, salvo venir poi messo nell’angolo (di nord-ovest) e venire gradualmente eroso dalle correnti miti in arrivo dall’Atlantico. Tutto questo non impedirà alla neve di tornare ad imbiancare vaste porzioni del nostro settentrione, fino in pianura, tra giovedì sera  e venerdì.

La cronologia vede l’ultima notte serena, quella su giovedì 13, essere seguita dalle prime stratificazioni nuvolose legate ai filamenti di aria mite che inizieranno a scorrere alle quote superiori. Sarà il primo dei due fronti caldi in arrivo da ovest. Frattanto il calo della pressione per l’avvicinamento della saccatura atlantica, darà luogo ad una rotazione del vento dai quadranti meridionali alla quota di 850hPa, circa 1500 metri.

In questo modo bande nuvolose medio-basse inizieranno a prendere forma dal golfo Ligure verso la pianura Padana, ricoprendo oltre alla Liguria, anche l’ovest del Piemonte, la Lombardia, per poi piegare verso est in corrispondenza delle Prealpi, fino ad interessare la pedemontana veneta occidentale (Veronese).

Sarà da queste nubi che, in serata, cadranno i primi fiocchi di neve: interessato l’immediato entroterra ligure (con Savonese e Genovese che potranno poi nella notte veder sfilare qualche fioccata fino in basso dai passi appenninici sotto la sferza della Tramontana), il Piemonte orientale, la Lombardia e l’alto Veneto.

Frattanto in quota l’aria mite avrà ispessito ulteriormente le bande nuvolose alte e stratificate, che si andranno a loro volta a sovrapporre dando il via alle nevicate anche sulla Valle d’Aosta, per poi estendersi a gran parte del settentrione nella notte su venerdì: entra dunque il primo fronte caldo. Fenomeni quasi assenti su pianura piemontese occidentale, est Emilia e Romagna. Il cuscino freddo resiste, pur con temperature minime in rialzo per la sopraggiunta nuvolosità.

Autore : Luca Angelini