00:00 30 Settembre 2014

La soggettività della previsione del tempo…

Spesso si hanno opinioni contrastanti sul concetto di bel tempo o di brutto tempo e ciascuno interpreta le previsioni in modo differente...

Fare le previsioni del tempo è una bella soddisfazione, anche se talvolta il lavoro può diventare monotono. Si seguono le carte, si valuta che peso attribuire alle varie mappe relative alle precipitazioni previste e alla nuvolosità, poi in buona fede si emette il bollettino cercando di avvicinarsi al linguaggio della popolazione.

Qualche volta si fanno sintesi comprensibili, altre volte un po’ meno perchè la situazione è più complessa ed è necessario specificare meglio, magari si corre il rischio di essere fraintesi, perchè la gente ha fretta e non è abituata a meditare sul bollettino previsionale.

La cosa buffa è che non tutti interpretano il brutto e il bello alla stessa maniera:

per la minoranza che ama freddo, neve, temporali e pioggia battente interpreta il sereno come brutto tempo

un’altra minoranza non presta alcun interesse alle previsioni del tempo, non sa nemmeno cosa siano, prende quello che gli propina il cielo con allegria.

la stragrande maggioranza invece vede nel sole un amico e fintanto che si prevede il sereno è tutto facile ma quando si comincia a metterci qualche nuvoletta entra in gioco la psiche.

parzialmente nuvoloso per alcuni è brutto, perchè il sole compare solo a tratti, oppure si vede del chiarore ma il sole non filtra, c’è uno squarcio di sereno ma resta a distanza. Alcuni potranno anche decidere di non muoversi di casa, altri invece non ci penseranno due volte ed usciranno senza alcun problema.

-se a parzialmente nuvoloso ci aggiungi "con brevi acquazzoni", già c’è un ulteriore deterrente, qualcuno comincia a storcere il naso, altri invece dicono che è un semplice escamotage dei previsori quando sono incerti.

-il cielo dichiarato "nuvoloso" vede ben poche occasioni per il sole e se ci metti piogge intermittenti scoraggi ancora di più, è il tipico tempo di mezza stagione.

il coperto non è quello del ristorante ma indica un cielo proprio chiuso con nubi basse e tanti saluti al sole, se dai piogge diffuse e temporali, il 70% degli incerti sarà più propenso a restarsene a casa o a fidarsi di te. E se sbagli lì, beh, un pugno sul tavolo ci scappa.

La difficoltà maggiore però non è nella toppata clamorosa che ci può stare perchè è insita nel rischio del mestiere: un fronte cambia traiettoria e arrivederci, non è colpa di nessuno. Il problema si pone quando devi prevedere il "locale temporale".

Ti chiamano e dicono: guardi che qui non piove niente", oppure: "sono stata sul lago, neanche una goccia, che toppata", in realtà nella vallata opposta magari si è scatenato un nubifragio, quante volte è diluviato in un settore cittadino e nell’altro non si è vista una goccia.

Il temporale è la meteora più tremenda, così come è brutto sbagliare la quota neve per 100 metri: chi è in vacanza a 1200m dove piove ti maledirà, chi sta a 1300 ti dirà che sei stato eccezionale.

Poi capita che in quella valle l’umidità entri meno e allora niente fenomeni: giù altre critiche. L’Italia è lunga oltre 1000km: fare semplicemente un titolo sintetico che vada bene per tutti è un’impresa.

Qualcuno se ne frega e racconta solo del tempo che ha sulla propria zucca pensando che sia il tempo di tutti, altri si sforzano di arrivare dalle Alpi alla Sicilia. Siccome però siamo rimasti all’Italia dei Comuni, (altro che federalismo) ciascuno guarda egoisticamente solo al suo pezzo di terra e così le critiche ai previsori non finiranno mai.

Autore : Alessio GROSSO