00:00 22 Giugno 2010

La sofferenza dell’Artico: ultime rilevazioni e prospettive per il futuro

L'estensione della banchisa artica seguita a permanere su valori inferiori al recordo negativo assoluto registrato nel 2007. Forse l'avvento della Nina in autunno potrà dare una regolata alla forte e preoccupante anomalia.

Il grande buco nel ghiaccio artico aveva messo tutti in allarme nel 2007, anno rimasto fino a poco tempo fa nei record negativi assoluti per i ghiacci del Polo Nord. Ora invece, non solo tale record è stato battuto, ma i valori dell’estensione glaciale non accennano a rientrare.

D’altra parte sarebbe comunque difficile pensare ad una ripresa ora, dopo uno sfavorevole periodo primaverile dettato da un indice AO, l’oscillazione artica, quasi permanentemente su valori negativi. Forte è stata infatti la dispersione del freddo artico verso le medie latitudini e mite si è dunque presentata la primavera polare, cattivo segnale di partenza per l’estate che ha da venire.

Cosa potremo attenderci nel prossimo futuro? Nel corso dell’estate sarà ancora una volta l’andamento dell’indice AO a risultare determinante, dato che l’insolazione incidente sulla superficie glaciale già rovinata, potrebbe accelerare in virtù del diminuito potenziale di albedo (i ghiacci sono sporchi e assorbono maggiore radiazione).

Una mano forse ci arriverà, ma ormai fuori tempo massimo (a partire dal prossimo autunno), dal coupling, ossia dall’accoppiamento del sistema circolatorio generale oceani-atmosfera. Le risultanze di una Nina incipiente potrebbero infatti mettere un freno all’afflusso di acque tiepide verso il polo e potrebbe parimenti porre in essere strutture teleconnettive maggiormente favorevoli a ridurre l’anomalia termica che da questa primavera governa in modo pressochè totalitario la nostra calotta artica.

Autore : Luca Angelini