00:00 28 Marzo 2013

La primavera tarda ad arrivare, perchè?

Analisi meteo sulle possibili cause relative alla situazione poco primaverile di marzo 2013.

Di questi tempi, non appena accendiamo la TV per sentire qualche telegiornale, sentiamo parlare in continuazione di anno senza primavera in Italia, in Inghilterra e in molte zone dell’Europa. Ma sarà davvero così?

In effetti lla situazione meteo in Italia, e non solo, pare essere assai compromessa a causa di un’anomala circolazione atmosferica che si è venuta a formare nelle ultime settimane, che ha visto l’instaurarsi di perenni correnti antizonali (da Est verso Ovest) a latitudini prossime al 50° parallelo, responsabili delle basse temperature che si stanno registrando in questi giorni nel Regno Unito, in Scandinavia e nelle nazioni adiacenti, mentre più a Sud trenini di perturbazioni provenienti dall’Atlantico, in virtù di un indice NAO debolmente negativo, hanno interessato e stanno interessando in particolare il Nord Italia, portando precipitazioni a tratti anche intense e temperature al di sotto della norma, ma in ogni caso nemmeno lontanamente paragonabili a quelle del nord Europa.
Nell’immagine a fianco, che si riferisce a una media d’insieme del modello del centro europeo di Reading per il giorno 3 Aprile 2013, si vede come sia praticamente scomparsa la cella di Ferrel, ovvero quel nastro trasportatore che si muove grosso modo tra il 30° parallelo e il 60° parallelo di entrambi gli emisferi, caratterizzato dalla presenza prevalente dei venti da ovest, i cosiddetti "westerlies": in pratica, negli ultimi tempi, è venuta a mancare la zonalità, ovvero il passaggio di correnti d’aria più miti da occidente, in virtù del fatto che il Vortice Polare quest’anno è stato insolitamente poco presente in "casa sua", mentre invece lo abbiamo trovato a brandelli e spesso i suoi pezzi hanno vagato in giro per l’Europa.

Ciò è stato anche dimostrato dai valori che l’indice AO ha avuto quest’inverno: numeri alla mano, ad inizio mese ha toccato il valore di -6, il chè ha costretto chi di dovere a cambiare la scala del grafico ad esso dedicato: ciò era successo solo un’altra vota in tempi recenti, ovvero nel 2010, quando l’Inghilterra ebbe uno degli inverni più crudi dal dopoguerra.

Per chi non lo sapesse, valori molto negativi dell’indice AO comportano un’antizonalità esasperata delle correnti atmosferiche e alta pressione ben radicata al Polo. Gli esperti stanno cercando di dare una spiegazione a questa vicenda, e c’è chi sostiene che il responsabile principale sia l’MMW (Major Midwinter Warming), ovvero un riscaldamento molto forte in sede polare a quote stratosferiche che è avvenuto a fine dicembre 2012, inizio gennaio 2013, che ha destabilizzato tutta la colonna del Vortice Polare successivamente, portandolo alla sua quasi completa disgregazione e delocalizzazione verso il comparto euro-asiatico (si spiega così anche l’inverno eccezionale che ha avuto quest’anno la Russia e i paesi dell’Est in generale).

Altri affermano che la colpa principale è da imputare allo scioglimento massiccio dei ghiacci artici avvenuto lo scorso autunno: ciò avrebbe reso meno forti i gradienti termici che di solito ci sono tra alte e medie latitudini, i quali sono determinanti per una possente tenuta della corrente a getto, che viaggia a medie latitudini, ed è capace di mitigare i paesi che si affacciano sul settore più orientale dell’Oceano Atlantico e non solo. Insomma, sto parlando di anomalie circolatorie atmosferiche a larga scala, di difficile riscontro negli anni passati.

E questa situazione pare perdurare anche nei prossimi giorni: pare infatti che vi sarà uno spostamento di vorticità potenziali in area canadese ed un aumento di pressione e di geopotenziali in sede islandese, e quindi una ripresa dell’ondulazione atlantica. Ovviamente ciò porterà ad un cambiamento drastico della situazione barica, ma ad oggi non si può ancora affermare se esso sarà positivo o negativo, ovvero se porterà successivamente ad un ritorno dell’alta pressione o a nuove condizioni fredde per gran parte dell’Europa. Sta di fatto ce stiamo vivendo tempi anomali. Quanto anomala sarà, solo la Natura potrà dircelo nel corso dei prossimi anni.

Autore : Daniele Gallo