00:00 22 Febbraio 2011

La primavera può aspettare, week-end nel mirino dell’instabilità

Guasto a doppio corpo sull'Italia tra sabato e domenica. Prima interessate le nostre regioni meridionali, poi subentrerà una perturbazione a invadere il nord.

A ognuno il suo. Così come spesso accade, anche il prossimo fine settimana vedrà l’Italia divisa meteorologicamente in due fette ben distinte, ognuna delle quali interessata da una perturbazione tutta sua.

Sabato sarà il nostro meridione a risentire maggiormente di spiccate condizioni di instabilità. Un centro depressionario posto tra il basso Tirreno e lo Ionio vedrà strutturata una perturbazione che interesserà un po’ tutte le regioni meridionali con cieli grigi e possibilità di precipitazioni.

Molise, Puglia, Basilicata e Calabria le regioni che riceveranno le precipitazioni più significative, con limite delle nevicate posto tra 400 e 500 metri. La Campania ne rimarrà parzialmente fuori grazie al riparo dell’Appennino che comunque non impedirà il dispiegarsi del vento da nord, a tratti anche fastidioso.

Domenica ecco che la situazione si ribalta. L’allontanamento del centro depressionario ionico verso l’isola di Creta darà luogo a un sensibile miglioramento al meridione, mentre nuove nuvole si affacceranno sull’Italia, questa volta puntando più direttamente il nostro settentrione.

La perturbazione, proveniente dalla Francia, impatterà l’arco alpino nella notte su domenica causando lo sviluppo di un minimo secondario sottovento che si strutturerà sul golfo Ligure. Da qui il rientro di aria più umida dai quadranti meridionali che daranno luogo a precipitazioni deboli ma piuttosto estese su tutto il settentrione. A tratti coinvolte anche l’alta Toscana e il nord delle Marche. Sul resto del centro e sulla Sardegna probabilmente solo nuvole.

Il limite delle nevicate, stante lo scarso apporto di aria fredda nei giorni precedenti, si collocherà mediamente intorno a 700-900 metri, probabilmente un po’ più in basso sul Triveneto che avrà invece risentito in parte dello stesso afflusso freddo recato dalle maggiori e più dirette infiltrazione dei venti di Bora.

Autore : Luca Angelini