00:00 14 Marzo 2016

La NEVE di mercoledì al nord: dove e quando cadrà?

La goccia fredda in quota da est determinerà nevicate sino a 300-500m al nord, difficilmente avrà la forza di spingere i fiocchi sino in pianura, se non su aree limitate.

Il piccolo vortice freddo in arrivo da est in quota all’altezza delle Alpi nella notte su mercoledì determinerà un moderato peggioramento con precipitazioni al nord, che assumeranno carattere nevoso inizialmente sopra i 600-800m, poi con l’inserimento di aria progressivamente più fredda a tutte le quote, anche sotto i 500m con limite medio a 300-400m.

La velocità con la quale si sposterà verso ovest la goccia fredda, non consentirà alla neve di guadagnare la pianura e solo le zone soggette a stau orografico, cioè ad accumulo di umidità causato dalla costante ventilazione orientale, potranno beneficiare di un abbassamento del limite della neve anche sotto i 300m nella notte su giovedì.

Ci riferiamo ovviamente al Piemonte occidentale e alla bassa Valle d’Aosta: quindi città come Cuneo, Torino ed Aosta potrebbero assistere a nevicate intermittenti dal mezzogiorno di mercoledì sino alla mattinata di giovedì, mentre su Varese, Domodossola, Bellinzona, Asti, Vercelli, Alessandria, Biella, Sondrio, potrebbe nevicare o cadere pioggia mista a neve solo nella mattinata di mercoledì, nel momento in cui cioè freddo e precipitazioni saranno entrambi sufficienti per determinare fiocchi a bassa quota, anche in presenza di temperature al limite o non propriamente da neve negli strati bassi.

Non ci attendiamo temporali di neve in questo contesto; si tratterà di un semplice occlusione a carattere freddo con quota neve che andrà calando solo gradualmente; nei bassi strati calerà soprattutto dove il vento da est risulterà più costante e sferzante.

Per portare la neve su zone pianeggianti più estese in questi casi il vento da est dovrebbe soffiare per almeno 24-36 ore, non per 6-8 ore, e spingere aria sempre fredda, non solo temporaneamente più fredda.

Al centro-sud l’attivazione di una circolazione ciclonica esalterà nuovamente l’instabilità e qui, grazie al sollevamento e soprattutto lungo il versante tirrenico, nel pomeriggio potrebbero attivarsi celle temporalesche, specie in Appennino.
 

Autore : Alessio Grosso