00:00 15 Marzo 2010

La nebbia di mare primaverile (o del tardo inverno)

A fine inverno o all'inizio della primavera è possibile osservare dei banchi di nebbia avanzare dal mare verso la costa. Come mai succede questo?

Quando si parla di nebbia, il nostro pensiero va subito alle zone di campagna della Pianura Padana nei mesi invernali, dove questo fenomeno è più frequente.

Tuttavia non bisogna dimenticare che la nebbia può presentarsi anche in zone a lei meno consone, come su uno specchio di mare davanti ad una bella spiaggia.

Le condizioni che determinano la comparsa della nebbia in pianura nei mesi invernali sono spesso legate alla presenza di robusti anticicloni, che “avvitano” l’aria dall’alto verso il basso, accumulando tutta l’umidità (e non solo) a livello del suolo.

Stante le basse temperature che si verificano durante la notte, la massa d’aria umida tende a condensarsi in una sorta di nube che avvolge tutto e ristagna fin tanto che un agente esterno (vento o pioggia) non rimescoli la massa d’aria in questione.

Le condizioni per la formazione della nebbia di mare sono invece molto diverse e legate soprattutto alla temperatura che la superficie del mare ha in quel preciso momento.

In inverno, il mare ha una temperatura in media più elevata dell’aria circostante. Il calore accumulato nei mesi estivi viene “smaltito” molto lentamente nel semestre freddo da parte dell’acqua. Questo determina temperature più elevate in prossimità delle coste, mentre allontanandosi da esse la temperatura diminuisce progressivamente.

In primavera, però, tutto il calore dell’estate precedente è ormai smaltito e l’acqua possiede, quindi, una temperatura più bassa. Anche se la temperatura esterna è già elevata, l’acqua non si scalda subito e rimane più fredda rispetto alla temperatura dell’aria; quindi il mare perde calore molto lentamente, ma altrettanto lentamente lo immagazzina.

Se una massa d’aria caldo-umida passa sopra uno specchio di mare con temperatura più bassa (per esempio in primavera) non è infrequente il fenomeno della condensazione dell’umidità presente al suo interno che, a contatto con le fredde acque del mare, forma dei banchi di nebbia. Questi si muovono con la direzione del vento nei bassi strati e tendono ad invadere la costa.

Questo tipo di nebbia, chiamata “nebbia di avvezione marittima” è molto frequente, per esempio, a marzo sull’Alto Adriatico, ma anche sul litorale tirrenico e persino in Puglia; in Liguria soprattutto nei mesi di aprile e maggio, quando una massa di aria umida di provenienza meridionale sovrascorre sulle acque del mare ancora fredde.
Nell’ultimo caso il fenomeno non è sinonimo di alta pressione, ma dell’instaurarsi di un gradiente barico meridionale mosso, ad esempio, dall’avvicinamento di una perturbazione da W, con conseguente peggioramento del tempo.
Autore : Paolo Bonino