00:00 19 Ottobre 2016

La desertificazione in Puglia? E’ lontana…

Distruggiamo un po' di luoghi comuni.

"Desertificazione prossima per la Puglia…"
"Ecco le alluvioni. Scienziati spiazzati"
" In Puglia non si ricordava tanto freddo e neve a memoria d’uomo, è il risultato del riscaldamento globale che fa impazzire il clima".

Quante volte abbiamo letto sui giornali frasi del genere. La cosa più grave però non è questa, ma che gli esperti, gli scienziati, subiscano in silenzio e di conseguenza avallino questo tipo di informazioni, cavalcando l’onda del riscaldamento globale fine a se stessa, che fa (farebbe) impazzire il clima.

Andare controcorrente porta con sè automaticamente antipatia su una questione tanto delicata che assume sempre più connotati politici, sminuendo la scienza. Ecco perchè si tende a tacere.

Ecco allora alcuni dati interessanti sulla Puglia riportati dal Professor Osvaldo Balducci, Professore Ordinario di Geografia di Roma nel 1972. "La Puglia è invero la più arida regione dell’Italia peninsulare, non tanto perchè vi piova poco, quanto perchè le temperature spesso elevate riducono al minimo il beneficio delle piogge; la ricerca dell’aridità individua nel Tavoliere e nell’area salentina gravitante su Lecce le regioni più siccitose dell’Italia meridionale".

Vi ricordiamo che siamo in tempi non sospetti, di effetto serra si parlava ancora poco e in quegli anni era oltretutto in corso un effimero calo termico nell’emisfero boreale.

Ma andiamo avanti… "La neve fa la sua comparsa nei rilievi pugliesi già in dicembre, le nevicate aumentano in gennaio o scemano lentamente da febbraio in poi. Naturalmente le quantità maggiori si registrano in montagna, come a Monteleone e a Monte Sant’Angelo ma pure collina e pianura partecipano largamente al fenomeno. Nel 1956 la neve cadde con insistenza anche in primavera provocando danni ingenti alle colture. Le nevicate erano abbondantissime nel passato: nel 1683 per settimane caddero copiose nevicate nei dintorni di Vieste e a Monte Sant’Angelo si misurarono ben 8 metri di neve! Alla fine del 700 sul Gargano si contarono anche 5 metri di neve".

E così cade il luogo comune della Puglia eternamente baciata dal sole e dal tempo mite sconvolta da nevicate mai viste per colpa del cambio climatico.
Ma non finisce qui… "Nel trentennio 21-50 si nota che l’inverno è mediamente più piovoso dell’autunno (regola mediamente confermata sino ad oggi); i giorni di pioggia sono circa 65 all’anno, con medie di piovosità giornaliera oscillanti tra i 5 mm di Foggia e i 14 di Presicce. Emerge che in tutto il Gargano i giorni di pioggia sono più numerosi che altrove.

L’area più piovosa è quella di Bosco Umbra con picchi superiori ai 1000mm annui, ma già notevoli sono i valori di 800mm che si registrano in generale nel Gargano e nella regione del Capo con Presicce, Ruffano e Alessano.

Abbiamo però una prevalenza di esigua piovosità: a San Pancrazio Salentino si è registrato il minimo di piovosità di tutta l’Italia con 197mm, a Castelluccio dei Sauri nel 1950 sono caduti solo 228mm di pioggia, anche Brindisi si è fermata a 289mm nel 1928 ma ha accumulato ben 883mm nel 1921."

Interessante la conclusione di Balducci: "queste precisazioni si rendono necessarie per evitare la facile supposizione di trovarci ai margini del deserto; oltretutto quando piove meno il grano e il cotone sono prodotti in misura più abbondante con qualità pregiata. Come vedete di clima subdesertico si parlava anche allora, ma si specificava che le precipitazioni si susseguivano a cicli apparentemente irregolari: ad un anno molto piovoso ne seguiva uno asciutto o siccitoso senza pensare che il tempo fosse impazzito".

L’Italia non si è rovesciata: la neve in Puglia, sia pure alternata a qualche anno di magra, non è quasi mai mancata. Per l’estate niente di più normale di un luglio arroventato con precipitazioni che per Balducci si riducono ad un massimo di 20mm. Ciascuno tragga le sue conclusioni…

Autore : Report di Alessio Grosso