00:00 10 Giugno 2010

La bugia sui CFC (clorofluorocarburi), ecco perchè l’uomo NON è responsabile della riduzione della fascia d’ozono

Nel sempre più acceso dibattito sul riscaldamento globale, proviamo ad aggiungere altra carne al fuoco. Ad esempio smascheriamo la bugia sui CFC.

Negli anni ’80 è stato scoperto (ma naturalmente il fenomeno esisteva anche prima) un notevole assottigliamento della fascia di ozono stratosferico a livello polare, in particolare sull’Antartide. Si è iniziato a parlare di “Buco” dell’ozono.

Sotto processo sono andati i composti del cloro, i “clorofluorocarburi”, utilizzati nei frigoriferi e nei condizionatori di prima generazione.

Ma come si forma il buco dell’ozono? La circolazione di aria freddissima che ruota intorno alle calotte polari, ossia il Vortice Polare Stratosferico, si approfondisce nella stagione invernale ma cede in primavera, quando torna la radiazione solare radente, si generano reazioni fotochimiche che fanno ripartire il ciclo dell’ozono e la temperatura stratosferica inizia a salire determinando la formazione di un anticiclone polare stratosferico che inverte le correnti in alta quota.

Altri gas presenti in stratosfera intervengono a modificare la produzione dell’ozono: il cloro, che blocca il ciclo dell’ozono in primavera creando l’assottigliamento, ossia il cosiddetto “ buco”, e il biossido d’azoto che annulla gli effetti del cloro permettendo il ripristino dell’ozono in estate.

Perchè l’uomo non ne è responsabile? Anzitutto il fenomeno si verifica quasi esclusivamente in Antartide, mentre la maggior parte dei Paesi che producono CFC si collocano nell’emisfero boreale. Il rimescolamento tra i due emisferi a livello polare è assolutamente trascurabile. I CFC sono più pesanti dell’aria e non sono quindi in grado di raggiungere la stratosfera se non in quantità ridotte e a causa della convettività equatoriale. I maggiori Paesi che producono o hanno prodotto CFC non si trovano lungo l’equatore.

La regolare ciclicità dell’evento che si concentra nella primavera polare ci conferma l’origine naturale del fenomeno. Perchè nell’Artide l’assottigliamento della fascia d’ozono è modesta? Il Vortice Polare Stratosferico Artico risulta molto disturbato. Le temperature non raggiungono valori sufficienti alla formazione delle nubi stratosferiche e quindi all’accumulo del cloro.

L’ozono dunque non ha antagonisti al suo normale ciclo stagionale. Se in Antartide l’assottigliamento dell’ozono ha raggiunto talora anche il 70% del totale, al Polo Nord non si è mai andati oltre il 30%.

Autore : Luca Angelini, adattamento Alessio Grosso