00:00 4 Febbraio 2015

La Bora e la neve, amore e odio lungo l’Adriatico

Il severo vento dei Balcani è la via di ingresso più diretta per il freddo in Italia. Lungo le coste adriatiche però, non sempre lo è per la neve.

La Bora, vento discendente freddo, tecnicamente definito "catabatico", termine di derivazione greca che significa appunto "andare in discesa", è il vento per eccellenza per tutte le località che si affacciano lungo il mare Adriatico. In discesa da dove? Essenzialmente dall’altopiano Carsico e dalle Alpi Dinariche, tra Slovenia, Croazia e Bosnia-Erzegovina.

La massa d’aria che esso trasporta tradisce origini nordiche, quindi correnti generalmente fredde e asciutte. Il gioco dei rilievi montuosi che tale flusso deve attraversare prima di avere via libera sul nostro Paese, tende ad incanalare la rapida maggiore di questo fiume d’aria tra le Alpi e i monti sloveni, attraverso il varco noto come porta di Postumia. Nella stagione invernale, allorquando aria polare continentale o addirittura artica continentale fluiscono lungo il bordo di un anticiclone situato a latitudini scandinave o russe, tende a strutturarsi un centro depressionario sui nostri bacini di ponente.

Lo scarto di pressione tra le due figure antagoniste attiva il nostro vento di Bora, il quale riversa attraverso questa porta tutto il suo carico di freddo. Una volta superato il Friuli Venezia Giulia e il varco di Trieste, dove in alcune situazioni può portare vere e proprie bufere nella versione "scura", la Bora si getta violenta sul bacino Adriatico che attraversa attenuandosi parzialmente, ma riuscendo molto spesso a irrompere anche lungo le coste affacciate a nord-est, in particolare su quelle romagnole e marchigiane. Durante il suo percorso sul mare la massa d’aria, originariamente secca o asciutta, si carica di un discreto quantitativo di umidità e si riscalda da basso instabilizzandosi.

A questo punto lo sbarramento orografico prodotto dal retrostante Appennino tende a bloccare tale flusso, il quale è costretto a sollevarsi producendo nubi e, sovente, anche precipitazioni a carattere intermittente o di rovescio. Ma abbiamo appena detto che la massa d’aria in origine è molto fredda; possiamo dunque dedurre che la sua temperatura possa almeno avvicinarsi alla fatidica soglia degli zero gradi e produrre la neve. Ma ecco scaturire un importante fattore microclimatico locale figliato dalla complessa orografia del nostro Paese.

A seconda della distribuzione pressoria e della velocità del vento si possono configurare due casi, uno dei quali, a parità di temperatura originaria della massa d’aria, produce neve, l’altro invece pioggia.

Primo caso: il centro motore della depressione che ha messo in moto la Bora risiede sul bacino corso-ligure o sul golfo del Leone, il gradiente di pressione è notevole, la massa d’aria d’origine è molto fredda e la neve portata da est raggiunge il Friuli e, a tratti, anche Trieste. Una volta attraversato l’Adriatico giunge sulle coste marchigiane e romagnole come vento da est-nord-est ma, oltre all’umidità, ha anche attinto dal mare una certa porzione di calore. Ebbene questo tende a far alzare la temperatura, tanto che la precipitazione fonde in prossimità della costa della Penisola e vi arriva al suolo come pioggia (situazione di Bora scura).

Secondo caso: il centro motore della depressione che ha messo in moto la Bora risiede sul bacino tirrenico, il gradiente di pressione non è molto elevato, la massa d’aria è molto fredda ma la Bora scura non riesce a portare la neve fin sulle coste triestine dove infatti piove. Una volta attraversato l’Adriatico ecco la svolta: la Bora viene deviata o addirittura sollevata dai flussi molto freddi uscenti alla pianura Padana, così che il vento al suolo assume una componente nord-occidentale. Si determina pertanto una linea di confluenza lungo le coste romagnole, marchigiane e nelle immediate vicinanze, con moti verticali che generano nubi e precipitazioni. La temperatura in questo caso si abbassa grazie ai venti padani e la neve può imbiancare anche le località costiere come Rimini, Pesaro o Ancona.

Autore : Luca Angelini, adattamento Alessio Grosso