00:00 14 Aprile 2017

La bellissima PASQUA 2001: quando il 15 aprile vidi la NEVE ad Ischia con mio figlio…

La straordinaria nevicata di quell'anno nel ricordo di Vincenzo Capezza.

Al mattino del 15 aprile il cielo era coperto, la temperatura di 11°C. Nonostante le previsioni annunciassero l’imminente arrivo di precipitazioni e di un abbassamento della temperatura per il sopraggiungere di un fronte freddo, ero deluso e convinto che al più, l’episodio si sarebbe concluso con un po’ di pioggia.

Verso le ore 11 sono infatti iniziate le precipitazioni a Casamicciola. Man mano il vento è girato a NNE e la temperatura è scesa prima ai 9°, poi a 8°, poi, verso le ore 14, a 7°. Nel primo pomeriggio mentre mio figlio, insieme a mia madre, mia sorella e mia cognata, con qualche mio estemporaneo intervento, traduceva dal latino un brano di Seneca, io andavo ogni 5 minuti nella mia camera a controllare il termometro, anche perché la temperatura stava man mano scendendo prima a 6°, poi a 5,5° e infine a 4,5°.

Ho immediatamente telefonato ad un mio amico che abita sul Monte Epomeo ed ho saputo che stava nevicando. A questa meravigliosa notizia, io, mio figlio, ci siamo precipitati verso Fontana. A Forio pioveva forte e le strade si erano trasformate in ruscelli, ma già alla salita di Monterone, iniziava l’acqua stretta ed al Ciglio vi erano i primi splendidi fiocchi di neve.

Abbiamo fermato l’auto alla fine della strada militare ed io e mio figlio ci siamo avviati a piedi sul sentiero verso la cima dell’Epomeo, mentre gli altri avevano deciso di aspettarci lì. L’atmosfera era fantastica, nuvole basse in un cielo grigio, i castagneti con un tappeto di neve, due coniglietti selvatici, che stupiti all’arrivo di esseri umani, fuggivano perplessi nel bosco, i fiocchi che cadevano sempre più grandi e soffici.

Non avevo pensato di arrivare in cima al monte, ma l’entusiamo di mio figlio che mi incoraggiava ad andare un poco avanti, ci ha spinto sempre più in su senza mai fermarci. Arrivati alla Chiesa di San Nicola in cima, mi sembrava di essere in un posto fuori dal tempo e dal mondo.

La Chiesa con la facciata dipinta di fresco, come non l’avevo mai vista prima, il silenzio assoluto che regnava, la scarsissima luce per l’ora tarda e per le nuvole che navigavano intorno a noi, i fitti e magici fiocchi di neve, il resto dell’isola sotto di noi, nascosto dalle nuvole, la completa solitudine, tutto contribuiva a dare la sensazione di crepuscolo boreale in un paese nordico.

Sulla cima poi, il vento da Nord ci ha investiti con il suo carico di neve, con il suo profumo e con la sua forza. Ci siamo dimenticati di tutto e di tutti, felici. Al ritorno poi, cercando di non scivolare sul tufo quasi ghiacciato, la fioccata era meravigliosa, con larghe e candide falde che volteggiavano nell’aria prima di posarsi sul terreno. 

Per mio figlio, che aveva quasi 16 anni (nel 2017 ora 32), era la prima volta che vedeva la neve cadere a Ischia e per me è stata la volta più bella perché avevo lui con la sua gioia e il suo entusiasmo accanto a me.

Autore : Vincenzo Capezza, adattamento Alessio Grosso