00:00 19 Luglio 2010

L’irruzione fredda del 16 luglio 1970 in Trentino Alto Adige, neve a quota MILLE

Un episodio di freddo estivo avvenuto in Alto Adige nel luglio 1970 di cui all'età di 10 anni fui testimone. Il ricordo nitido di un temporale pomeridiano seguito da una fitta nevicata fino a 1000 metri. Oggi grazie alle informazioni reperibili da Internet è possibile ricostruire la dinamica di molti avvenimenti meteorologici.

In base soprattutto alla memoria ma anche grazie alla disponibilità di materiale in rete si può tentare di ricostruire un importante evento meteorologico. Il ricordo è quello di un bambino di 10 anni che trascorreva le vacanze a San Vigilio di Marebbe ( 1201 m s.l.m. ) un noto centro di vacanze estive ed invernali che si trova ad una ventina di km a Sud di Brunico. Ricordo una mattinata nuvolosa e piuttosto fredda per il periodo poi un improvviso peggioramento del tempo nel primo pomeriggio: un violento temporale seguito da un marcato abbassamento della temperatura, infine una fitta nevicata che imbiancò le auto parcheggiate e qualche prato più esposto.

Dai 1400 metri in su lo spessore del manto nevoso fu rilevante e resistette per tutto il giorno successivo. Non vorrei descrivere la poesia e le emozioni di questo evento perché non ho questa abilità, preferisco di più soffermarmi sull’aspetto tecnico. Ho a disposizione i dati di Cavalese ( 1000 m s.l.m. ) del luglio 1970, località non vicinissima a San Vigilio di Marebbe ma comunque abbastanza rappresentativa per la zona dolomitica: qui il giorno 16 ci fu un accumulo precipitativo di circa 30 mm, una temperatura massima di 19° registrata presumibilmente intorno a mezzogiorno e una temperatura minima di 5.0° registratasi con ottime probabilità non al mattino presto ma durante la fase più intensa della perturbazione che riguardò l’intera regione dolomitica.

E’ interessante notare che solamente due giorni prima, il giorno 14 la massima a Cavalese aveva raggiunto i 29° quindi l’ingresso dell’aria fredda del 16 riuscì a scalzare l’aria calda preesistente producendo notevole instabilità.

Osservando la carta a 500 hPa delle ore 00 del 17 luglio 1970 è evidente la configurazione barica di quel giorno: l’anticiclone delle Azzorre che due giorni prima estendeva un promontorio verso l’Europa Centrale presenta ora due massimi: uno in pieno Atlantico e uno a Sud-Ovest dell’Irlanda. Sul Portogallo e Spagna occidentale la cupola anticiclonica è tipicamente subtropicale perché ben strutturata in quota, ma il promontorio anticiclonico si protende ora dalle Isole Britanniche alla Norvegia settentrionale.

Il richiamo freddo è inevitabile e un corridoio parte dalla Lapponia e corre attraverso la Svezia e l’Europa Centrale per giungere sulle nostre regioni Nord-Orientali con una leggera componente da Est. Il gradiente barico è elevato proprio in corrispondenza dell’arco alpino orientale e le correnti molto attive anche perché si è formata una depressione sulla penisola balcanica. A 850 hPa ci sono appena 2° sull’Olanda, dai 3 ai 4° sull’Europa Centrale. In Alta Pusteria corre una +3/+4° che localmente è sicuramente una 0° causa la forte instabilità che si è venuta a creare per contrasto termico.

Episodi di questo genere sono relativamente frequenti in luglio anche se molto difficilmente la neve riesce a cadere al disotto dei 2000 m ( ma negli anni 70 deve essere successo in più occasioni per esempio il 3-4 luglio 1979 ). L’ultima nevicata estiva al disotto dei 2000 m in Trentino e Alto Adige risale al 18 luglio 2009.

Autore : Alberto Bulgarelli