00:00 24 Dicembre 2008

L’IPCC sconfitto sul catastrofismo, cambia strategia; intanto 150 studiosi da Venezia annunciano che è la temperatura a far variare la concentrazione dei gas serra

Sono momenti storici. MeteoLive raccoglie i frutti di tante battaglie condotte sul suo giornale. Abbiamo svegliato le coscienze, ora ci sono le prove e il vento sta cambiando.

Il vento sta cambiando.
Nessun quotidiano ha mai osato tanto quanto MeteoLive nel dar battaglia a quell’ambientalismo catastrofista che si divertiva a dare per certo il ruolo fondamentale dell’uomo nel modesto riscaldamento registrato sul Pianeta nell’ultimo secolo.
Ora persino i “ragazzotti” che ci davano contro per conformismo dovranno probabilmente ricredersi.

Due GROSSI TEMPORALI stanno scuotendo il mondo scientifico: il primo si sta verificando a Venezia, dove il climatologo Barbante ha lavorato su un “CAROTONE” di ghiaccio estratta al Polo sud scoprendo che in passato il clima è stato anche di 3-5°C più caldo rispetto ad oggi, dimostrando oltretutto, una volta di più che i livelli di CO2 salgono soprattutto quando anche la temperatura osserva un trend in salita.

Certo le concentrazioni di CO2 in questa fase risultano da record ma gli effetti, secondo i climatologi riuniti a Venezia, sono controversi. “di certo siamo di fronti a leggi più grandi di noi” hanno dichiarato alla stampa.

Il secondo temporale ha invece investito l’IPCC: l’unico membro italiano del panel ONU ha dichiarato che per il prossimo rapporto l’IPCC cambierà strategia. Finalmente si sono accorti che prevedere scenari apocalittici non funziona, anzi, ottiene gli effetti opposti. Finalmente si parla di mille “indagati” o “registi” e non più solo dell’homo sapiens.

Fa sorridere ma è comprensibile leggere che Giorgi indichi che “l’emergenza è sotto gli occhi di tutti”, ci chiediamo quale. Proseguiamo però. Giorgi ammette che il sistema è talmente incerto che è impossibile sapere cosa accadrà nel 2100. Come? Fino a ieri non si diceva che le temperature sarebbero aumentate di 5°C entro quella data? Dietrofront. Adesso si proveranno ad immaginare scenari con anidride a 450ppm, a 480, a 500ppm e così via, cercando la via più ovvia, che molti scienziati suggeriscono da tempo: quella dell’adattamento senza farne tragedie!

Non ci saranno più previsioni sino al 2100 (udite, udite) e ci si fermerà ad un massimo di 20-30 anni.

Giorgi è convinto (come potrebbe non esserlo) che l’opera dell’uomo amplifichi il riscaldamento e naturalmente non si sogna nemmeno di far notare come le temperature globali nell’ultimo decennio siano calate di un decimo di grado nonostante l’aumento della Co2.

Lasciateci comunque dire che si tratta già di un gran risultato.
Se volete leggere per intero l’intervista a Giorgi e il rapporto del meeting scientifico di Venezia cliccate qui sotto:
VENEZIA
IPCC
Autore : Alessio Grosso