"Se non fa il fondo a gennaio, quella di febbraio se la mangia in pochi giorni".
"Cara grazia che la fa a febbraio, secondo me non vediamo quasi niente fino a marzo e, quando stiamo per chiudere, verso aprile, butta giù due metri".
"Eh si, ormai fa sempre così, c'eravamo illusi l'anno scorso, ma ormai tutta la neve va a sud, oppure in Svizzera tedesca e in Austria, qui solo le briciole".
"E si spendono un sacco di milioni per la neve artificiale".
"Perchè una volta si sciava perchè c'era la neve, oggi si scia perchè altrimenti l'industria dello sci va in crisi e migliaia di persone restano senza lavoro".
"Ci vuole ogni anno un miracolo per fare la neve, quella di Natale forse lo era, ma non per tutti, chi ha preso Scirocco ha preso il carbone, una vera disdetta".
"E le previsioni?"
A questo punto mi guardano tutti, gli anziani e i gestori degli impianti del bar di Gromo, su in alta Val Seriana, con gli occhi pieni di speranza, quasi si aspettassero facessi per davvero il miracolo e annunciassi la neve.
Ho fatto un giro nelle valli alpine nell'ultimo fine settimana e questa era la sintesi di una delle tanti conversazioni, quasi tutte uguali, che si fanno ai tavolini nelle taverne dei borghi del sud delle Alpi.
Ha fatto più freddo globalmente in questo gennaio nelle vallate ma il sole non è quasi mai mancato, i fiocchi arrivano portati dal nord delle Alpi, per quelle poche fortunate stazioni situate lungo lo spartiacque, ma per gli altri gran secco.
"Sempre stato gennaio un mese stabile ma con dentro 3-4 giorni di neve come Dio comanda" salta su Gioacchino, che di anni sulle spalle ne ha tanti.
"Forse ci siamo abituati bene negli anni 70" aggiungo quasi in punta di piedi.
"Può darsi-aggiunge-ma nevicava bene anche negli anni 50 e 60, magari non con quella frequenza ma la neve non mancava MAI".
"Si lamentano dell'effetto serra e dei ghiacciai sciolti ma, per forza, NON nevica! Non è che non fa freddo, NON nevica! Lo dicessero gli studiati", è Enrico a parlare guardandomi minaccioso.
Diciamoci la verità, gli anziani, i montanari, non è che amino poi tanto la neve, per loro è stata per anni anche un motivo di sofferenza, di geloni, di assideramenti, di malattie, oggi le cose sono cambiate ed è commovente vedere come ne sentano fortemente la mancanza.
"Forse qualcosa verrà prima della metà del mese" dico sorridendo in un momento di silenzio.
"Ma lo dice convinto o per farci piacere?" Chiede serio Gioacchino.
"Se si forma la depressione giusta il problema è risolto". Ribatto.
"Il problema è SE si forma caro Grosso, non possiamo sperare nel solito miracolo" conclude secco Enrico.
E io rimango silente: la verità in tasca purtroppo mi manca, anche se vorrei tanto averla per questa brava gente di montagna.