00:00 30 Dicembre 2008

L’inverno non fa sconti, fine anno bianco al nord, sotto l’acqua al centro

Si conferma nelle linee essenziali l'inaspettato peggioramento di Capodanno. Da segnalare anche rovesci diffusi al centro e su parte del meridione.

La strategia impostata dall’inverno che stiamo vivendo l’avevamo già capita prima che l’embrione della nuova stagione prendesse forma tra le pieghe del calendario, ancora in pieno dominio autunnale. Ora non dobbiamo fare altro che prendere atto di questa linea portata avanti senza esclusione di colpi, dove l’unico escluso eccellente rimane solo l’anticiclone.

Dopo il freddo respiro russo che ha ritoccato all’ingiù i termometri su gran parte d’Italia, ecco un’altra pagina da scrivere per questa stagione astronomicamente solo agli albori. Stavolta la mossa a sorpresa ha preso in contropiede i modelli e lo stesso anticiclone, ferito nell’orgoglio da una goccia di aria fredda tanto minuta quanto insidiosa.

Quest’ultima, residuo dell’ultima irruzione fredda di recente provenienza balcanica, penserà bene di fare un bel testa-coda e tornare sui suoi passi. “L’enfante terible” mostra infatti di non gradire il suo ingresso sul territorio francese e rientrerà precipitosamente in Italia proprio allo scoccare del nuovo anno.

Le probabilità di sparare i botti sotto la neve sta diventando sempre più concreta per le regioni del nord. In prima fila Piemonte, valle d’Aosta, Lombardia ed entroterra ligure. Ma in queste ultime ore si sono aggiunte di gran carriera anche Emilia, zone interne della Romagna, Veneto e Trentino meridionale. Non si tratterà di accumuli particolarmente rilevanti, tuttavia il velo bianco potrebbe comunque addolcire il consueto paesaggio padano conferendogli per l’occasione un aspetto quantomeno nordico.

La goccia fredda però non si accontenterà di spolverare il nord; si recherà anche verso il centro dove il contrasto con le acque del bacino ligure-tirrenico, di gran lunga più miti del nocciolo freddo sovrastante, agevolerà la costruzione di nubi estese, anche cumuliformi.

Su queste regioni dunque Capodanno trascorrerà sotto l’acqua, mentre la neve risulterà confinata in Appennino, a quote mediamente poste intorno a 1200m. Faranno eccezione i rilievi tosco-emiliani, interessati dall’aria fredda che giace inerte sul catino padano. Qui i fiocchi giocheranno con i crinali appenninici i quali si presenteranno con un aspetto decisamente double face a seconda dei versanti, segnando la via di passaggio tra due facce diverse di questo frizzante inverno.
Autore : Luca Angelini