L’intervista a GROSSO per la trilogia dell’apocalisse
Abbiamo intervistato l'autore della trilogia dell'apocalisse.
REDAZIONE: allora Grosso, che succede in apocalisse nera?
GROSSO: succede che il mondo affronta una eccezionale ondata di calore, si prospettano migrazioni di massa per sfuggire alla siccità: api impazzite assaltano un autogrill, le locuste invadono Roma, tempeste di vento abbattono le foreste del nord Europa.
REDAZIONE: e cosa combina stavolta il meteorologo Alberto Martini?
GROSSO: cerca disperatamente di smascherare i colpevoli e di fermare un gioco troppo pericoloso che mette a repentaglio la sopravvivenza stessa dell’umanità.
REDAZIONE: dove è ambientato il romanzo?
Tra gli Stati Uniti e l’Europa e ci proietta in una dimensione angosciante che mostra l’uomo completamente allo sbando di fronte ad una natura che, stanca dei soprusi subiti, medita una memorabile vendetta.
REDAZIONE: adesso che la fatica dell’apocalisse è compiuta ci vuol dire lei da che parte sta?
GROSSO: immagino che lei intenda chiedermi se sto dalla parte dei ‘serristi’ o dei ‘freddisti’, cioè se sono dell’idea che sia l’uomo a modificare il clima, oppure se credo che il clima del pianeta segua un suo ciclo. Ebbene la fase di riscaldamento che stiamo vivendo fa registrare in verità valori termici ben più bassi di quelli raggiunti durante il famoso optimum climatico medioevale; l’idea che in questa naturale oscillazione possa esserci, almeno in parte, lo zampino dell’uomo, è condivisibile, così come è giusto predisporre quelle contromisure atte a limitare le nostre attività inquinanti, ma non è neanche corretto definire l’uomo il cancro del pianeta.
REDAZIONE: e tutti gli allarmismi che sentiamo?
GROSSO E’ inutile e pericoloso tracciare scenari apocalittici sullo stato di salute della Terra, così come è dannoso non modificare comportamenti e modi di vita che infliggono continue ferite al nostro ambiente.
Possiamo rispettare l’ambiente di più e meglio se diventiamo consapevoli che ci sono meccanismi naturali che prescindono dalla nostra azione. Rispettare la natura per me significa prima di tutto conoscerla e capirla nelle sue leggi. Da quando mi occupo di meteo, e ormai sono molti anni, credo di aver imparato soprattutto una cosa: a osservare, valutare e trarre conclusioni partendo dai dati e non dalle ideologie o da tesi preconcette.
REDAZIONE: ma allora qual è la verità?
GROSSO: se diciamo l’Uomo è causa di tutti i mali, sottovalutiamo la Natura e ci sentiamo impotenti quando si manifesta in tutta la sua potenza. Allo stesso modo se diciamo che la Natura segue il suo corso che prescinde dall’uomo, abdichiamo alla responsabilità di conservare, proteggere e migliorare l’ambiente in cui viviamo.
REDAZIONE: cosa si sente di dire ai lettori a conclusione di questa triennale fatica?
GROSSO: la trilogia dell’Apocalisse ha raccontato, spero in modo divertente e avvincente, il complesso rapporto tra Uomo e Natura, tra tecnologia e eventi naturali. Devo una risposta a chi mi ha chiesto se il BCP è un’invenzione letteraria o prende spunto dalla realtà.
Al momento non esiste alcuna prova concreta che questi esperimenti vengano condotti realmente, ma possedere il controllo degli eventi atmosferici è sempre stato un obiettivo delle superpotenze sin dai tempi della guerra fredda, poi tutto fu messo al bando, ma i russi sospettano sempre che gli americani, dietro la facciata di progetti volti al miglioramento delle telecomunicazioni, stiano effettivamente tentando di manipolare il clima.
Come in tutti i romanzi il confine tra realtà e fantasia è sottile. Ma esiste, ai lettori lascio il compito di trovarlo.
Frasi a scelta tratte dal testo in esclusiva per MeteoLive.it:
-il male oscuro che agisce contro la scienza non è stato ancora debellato
-Nessuno sa più nulla del resto del pianeta, la globalizzazione è sospesa, gli spazi si sono ristretti, il nostro mondo ora è qui, in questo edificio, abbracciato da polvere e ghiaccio, in attesa della luce
-Il sole sta per essere inghiottito dalla notte vulcanica: non ci sarà tramonto stasera su Milano godiamoci insieme questi ultimi raggi, non sappiamo se e quando potremo ancora rivederli.
Autore : Alessio Grosso