00:00 30 Ottobre 2015

L’INCUBO! E se avessero ragione i catastrofisti?

La stagione sembra voler dare una mano a chi sostiene il global warming "soffocherà" il Pianeta favorendo disastri di ogni genere, desertificazioni e spostamento delle fasce climatiche.

L’inverno che non c’è più, i tanti mesi trascorsi con temperature sovente al di sopra delle medie, i ghiacci dell’Artico sempre più in sofferenza, l’estate spesso bollente e le saccature che non sanno più come si fa a trasportare aria fredda verso il Mediterraneo e poi il freddo estremo americano: tutto sarebbe da ricondurre al riscaldamento globale in atto, il cui principale responsabile, cicli naturali a parte, sarebbe l’uomo.

Uno scenario da nightmare, da incubo che starebbe ulteriormente peggiorando a causa del fenomeno Nino, che potrebbe portare risvolti ulteriormente caldi sul Pianeta sino alla metà del 2016, senza contare le incognite dell’attività solare.

Quello che stiamo vivendo, secondo molti scienziati, sarebbe solo l’inizio di una sequenza impressionante di annate calde, con inverni mitissimi, neve sempre più rintanata ad alta quota, primavere asciutte, estati bollenti e autunni funestati da alluvioni devastanti. Quanto c’è di vero in questo? La mitezza nel Mediterraneo e più in generale in Europa, questo si, ma su tutto il resto si potrebbe dissentire anche in modo netto.

E’ indubbio che mesi invernali senza che il freddo faccia visita al Continente in modo deciso, con scarsità di episodi nevosi in pianura facciano pensare al peggio, ma la gente comune si preoccupa alla fine molto meno di quanto restino in ansia gli uomini di scienza.

Il trend caldo si dice venga attenuato dalla presenza di aerosol raffreddanti, così come avvenne intorno alla metà degli anni 70 e appena questo effetto terminerà, secondo i sostenitori del global warming antropogenico, la risalita della temperatura risulterà veloce ed irrefrenabile, in più ci sarebbe anche il ruolo degli oceani che, immagazzinando anidride, conterrebbero il rialzo globale delle temperature.

Abbiamo però già fatto notare di recente come l’aumento della concentrazione di C02 possa non essere la causa scatenante dell’aumento termico, ma semmai una conseguenza o ancora risultare del tutto svincolata dall’andamento delle temperature.
C’è anche chi sostiene che la CO2 starebbe aumentando costantemente la sua concentrazione in modo del tutto autonomo rispetto alle attività umane e per rendere credibile questa tesi porta le previ della crisi del 29 negli States. Lì quando le attività umane dimuirono drasticamente il tasso di CO2 seguitò ad aumentare.

C’è poi da considerare che tra qualche mese il sole dovrebbe entrare in una fase di relativa "quiescenza". Insomma riscaldamento SI, ma senza ipotizzare scenari da incubo. Le stagioni saranno tutte tra il mite ed il caldo? Possibile, ma l’importante sarà adattarsi al cambiamento proteggendo e tutelando il territorio e di conseguenza l’integrità della popolazione.

Autore : Alessio Grosso