00:00 2 Febbraio 2019

L’esordio di una fase atmosferica più tranquilla; vediamo perchè

L'inverno europeo si prende uno stop nel mese di febbraio, almeno nella sua prima parte. Cerchiamo di spiegare le ragioni di questo ribaltone previsionale e le sue possibili conseguenze.

Con la grande ondata di maltempo a cavallo tra il termine di gennaio e l’esordio di febbraio, dovrebbe concludersi questo ciclo atmosferico caratterizzato da una forte variabilità di stampo invernale. Nel tempo dei prossimi giorni troveremo una nuova figura anticiclonica nascente sul Mediterraneo occidentale, da cui dipenderanno le sorti dell’inverno europeo. Quanto emerge dalle previsioni Ensemble a medio ed a lungo termine, lascia poco spazio al dubbio; nel prossimo futuro dovremo tornare a fare i conti con il vecchio antagonista di un tempo, il famigerato ‘anticiclone delle Azzorre’, croce e delizia dell’inverno dei nostri tempi. Quando il suo slancio diventa deciso lungo i meridiani, aiuta le discese di aria fredda verso l’Europa ma quando la forza delle correnti occidentali lo ‘stirano’ verso i paralleli, l’inverno instabile sul Mediterraneo spesso latita, oppure si limita ad interessare porzioni ristrette del territorio.

Nei prossimi giorni, con buona pace per chi aspetta ancora una grande ondata di freddo, sembrerebbe assolutamente predominante la seconda ipotesi e con essa un generale stop degli episodi di freddo intenso sull’Europa e di conseguenza anche sull’Italia. In realtà in un primo momento i modelli avevano paventato l’ipotesi di una retrogressione continentale, cioè un movimento delle correnti da est verso ovest, con trascinamento verso l’Europa di una massa d’aria molto fredda di origine continentale. Ad oggi questa ipotesi non pare più considerata dai modelli, mentre sembra prevalere quella ben più mite in arrivo dall’oceano Atlantico, sovente inserita in un contesto anticiclonico. 

Tale fase atmosferica dovrebbe persistere diversi giorni, accompagnandoci almeno sino al termine della prima metà di febbraio (salvo ribaltoni all’ultimo minuto). Le precipitazioni, comunque accompagnate da temperature non certo eclatanti, dovrebbero tornare ad interessare soprattutto le regioni meridionali ed i versanti adriatici, mentre al nord potrebbe prendere il via una fase atmosferica più secca e soprattutto più mite. 

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Autore : William Demasi