00:00 7 Gennaio 2009

L’effetto ghiacciaia con la neve al suolo

La neve fresca riflette gran parte del calore e tende ad abbassare la temperatura minima se il cielo è sereno.

Dopo una una precipitazione nevosa, specie di tipo polverosa e dunque asciutta, il rasserenamento notturno favorisce una notevole dispersione di calore che provoca intense gelate.

La neve fresca infatti non assorbe la luce solare ma la riflette quasi totalmente mantenendo anche la temperatura massima, registrata nelle ore diurne, prossima allo zero.

Le temperature invernali più basse si registrano in Pianura Padana proprio in queste condizioni; è però sufficiente una modesta velatura di nubi cirriformi per ridurre considerevolmente la caduta a picco della temperatura.

L’invecchiamento del manto nevoso e l’accumulo su di esso di polvere o sporcizia, inducono invece ad un maggiore assorbimento della radiazione solare da parte della neve, la quale tenderà pertanto ad assottigliarsi. Anche le temperature notturne cominceranno gradualmente a risalire in queste condizioni.

La neve caduta nei pressi di case e alberi o macchine scure si scioglie più rapidamente di quella caduta sui prati. La neve assorbe anche la radiazione emessa dalle nubi e pertanto si riscalderà di più in una giornata coperta che in una serena. Tutto dipende dal fatto che la neve assorbe maggiormente la radiazione ad onde lunghe emessa da tutti questi corpi e dalle nubi piuttosto che quella solare ad onde corte.

Se al contrario si verificassero nuove nevicate il processo potrebbe tranquillamente continuare fino all’ingresso di aria molto mite, apportatrice di pioggia e del naturale avanzamento della stagione. Insomma con la neve al suolo fa davvero freddo!
Autore : Alessio Grosso