00:00 20 Marzo 2013

L’effetto Coriolis NON influisce sulla velocità del vento, ma solo sulla direzione

Qualche nozioncina sul vento e l'attrito.

Il gradiente barico orizzontale rappresenta in pratica la forza che fa muovere il vento e, come tale, ha un’intensità, una direzione ed un verso.

L’intensità é data dalla distanza tra le isobare, la direzione ed il verso vanno sempre da un’area di alta ad una di bassa pressione, tagliando perpendicolarmente le isobare.

Tuttavia i venti non attraversano le isobare perpendicolarmente, secondo la direzione del gradiente barico.

La deviazione che essi subiscono rispetto a tale direzione é una conseguenza della rotazione terrestre e viene chiamata effetto Coriolis, dal nome del suo scopritore.

Tutti gli oggetti che si muovono liberamente sulla superficie terrestre, vento compreso, vengono deviati verso destra nell’emisfero settentrionale e verso sinistra in quello meridionale.

La deviazione causata dall’effetto di Coriolis si può caratterizzare come segue:

a) é diretta sempre perpendicolarmente alla direzione del flusso dell’aria

b) influisce solo sulla direzione del vento e non sulla sua velocità.

c) dipende dalla velocità del vento: tanto più veloce é il vento, tanto maggiore é la deviazione che esso subisce.

Come fattore modificatore del vento, l’attrito con la superficie terrestre,(strato limite),ha una certa importanza solo negli strati bassi dell’atmosfera: esso rallenta il movimento dell’aria e altera la direzione del vento.

Al di sopra dei 3000m si trova la libera atmosfera, dove le conseguenze dell’attrito con la superficie sono ormai trascurabili, i venti scorrono quasi paralleli alle isobare e sono detti geostrofici.
 

Autore : Alessio Grosso