00:00 12 Marzo 2017

L’apice dell’alta pressione tra martedì 14 e venerdì 17 marzo, poi ancora incertezza

Ecco come nei prossimi giorni una nuova figura di alta pressione tornerà ad influenzare il tempo atmosferico del nostro Paese. Le manovre nel dettaglio di un colosso di sole e stabilità sul vecchio continente.

Proprio in queste ore una modesta figura depressionaria penetra all’interno del tessuto anticiclonico sull’Europa occidentale, laddove troviamo un gorgo di nuvolosità che nei prossimi giorni terrà impegnati i cieli della Penisola Iberica. Una riduzione del campo barico si manifesta anche sul nostro Paese, laddove troviamo l’avanzata inesorabile della nuvolosità che dal Mediterraneo occidentale si porta a ridosso della Sardegna e del nord-ovest. Tale movimento che apparentemente potrebbe anticipare l’ingresso di una perturbazione sullo stivale italiano, avrà in realtà scarse ripercussioni sul futuro prossimo, dove invece ritroveremo nuovamente il rinforzo di un campo d’alta pressione i cui massimi tenderanno a trasferirsi dai settori occidentali europei al bacino centrale del Mediterraneo.

L’apice di questa nuova enfasi anticiclonica tra martedì 14 e venerdì 17, momento in cui assisteremo ad una risalita dei valori termici in quota ma anche al proliferare della nuvolosità di tipo basso che si manifesterebbe sui versanti tirrenici. Questa nuvolosità sarebbe diffusa soprattutto nelle giornate di giovedì 16 e venerdì 17 marzo, momento in cui troveremo i massimi anticiclonici proprio SOPRA il nostro Paese, vedendo di fatto soppressa l’influenza di una circolazione di venti nord-orientali, prevista invece soffiare tra martedì 14 e mercoledì 15.

Con tutta probabilitá l’evoluzione successiva sarà invece caratterizzata da un ribasso del Fronte Polare con alcune perturbazioni che riprenderanno a scorrere vivaci sui settori centrali d’Europa. In più di un’occasione questi sistemi perturbati sfioreranno il nostro Paese che sperimenterá sovente gli effetti portati da una risacca di venti meridionali responsabili di nuvolosità bassa lungo i versanti esposti (tirrenici e liguri). Saranno altresì possibili delle nuove fasi favoniche portate da una circolazione nord-occidentale nel caso venissimo a trovarci lungo il lato discendente di una ondulazione. In questo frangente l’aria risulterebbe più secca e la nuvolosità meno diffusa. 

Rimane ancora POCO PROBABILE l’entrata in scena di una perturbazione organizzata sul Mediterraneo. 

Seguite i prossimi aggiornamenti.

Autore : William Demasi