00:00 28 Dicembre 2011

L’anticiclone “disturbato” ma non troppo

La situazione atmosferica è tenuta saldamente sotto scacco da una possente figura di alta pressione a cavallo tra oceano atlantico ed Europa occidentale. Incertezze sul futuro.

Stato del tempo: come già ampliamente collaudato dal particolare “status” atmosferico che governa il tempo in questa bizzarra stagione invernale, ad influenzare il periodo attuale, una estesa e forte area di alta pressione collocata tra penisola Iberica, Francia, l’oceano atlantico e parte del Mediterraneo. La struttura anticiclonica presenta tuttavia una zona più debole, individuata dalla presenza di valori di pressione e geopotenziale più bassi sull’Europa orientale. Ed è proprio da li che, occasionalmente, alcuni fronti di provenienza settentrionale, scivolando lungo il bordo dell’anticiclone provocano veloci ed effimeri passaggi perturbati che sul nostro paese portano effetti quasi esclusivamente nei settori alpini di confine.

Proprio in queste ore una depressione di estrazione nord atlantica sta perforando la vasta maglia anticiclonica muovendosi verso sud est. Avrà scarse conseguenze sull’impianto generale atmosferico, tuttavia sarà responsabile di un relativo, nuovo cambio di circolazione nelle prossime ore.

Una vera e propria “cintura” di alte pressioni domina la scena delle medie latitudini europee ed atlantiche. La persistenza di questa situazione è provocata dalla sorprendente forza e compattezza che il vortice polare sta mostrando questo inverno. A fare da controbilancio ai frequenti anticicloni nella fascia intermedia, alle alte latitudini diverse depressioni atlantiche muovono a oriente. Nate dalla furiosa attività del polo freddo canadese, le depressioni attraversano tutto l’oceano atlantico sino ad approdare nel nord Europa, continuamente bersagliato da fronti in rapida successione.

Evoluzione:

Come anticipato sopra, una depressione tenta di farsi spazio all’interno delle maglie anticicloniche, tentando un approdo più a sud. Dato che la saccatura arriva direttamente dall’oceano atlantico settentrionale, le ripercussioni maggiori di questa manovra si faranno sentire soprattutto nel regno unito.  Il tempo è infatti in rapido peggioramento nelle isole britanniche, un fronte freddo attraverserà la terra inglese per approdare nelle coste nord europee di Francia, paesi bassi e Germania a partire già da questo pomeriggio.

L’anticiclone sul vicino atlantico risulterà ancora una volta troppo invadente per provocare un peggioramento del tempo sul mar Mediterraneo. Il passaggio sull’Italia sarà avvertito in modo modesto. La scaldata delle temperature in quota nelle ultime 24 ore, sarà seguita da una nuova iniezione di aria solo relativamente più fredda. Il calo delle temperature sarà ancora una volta avvertito soprattutto in quota limitandosi alle sole giornate di giovedì e venerdì. Ad accompagnarlo un probabile blando episodio di favonio alpino, indirizzato alla val padana.

 
Nella giornata di sabato l’alta pressione che nelle prossime ore si ritirerà parzialmente in atlantico concedendo il passaggio del fronte freddo, molto indebolito anche sull’Europa centrale, si riprenderà velocemente il terreno perduto. Un fronte caldo coadiuvato dall’aria calda dell’anticiclone, entrerà in Francia nel corso del fine settimana. Questo comporterà un nuovo aumento della temperatura, addossando addensamenti nuvolosi sui versanti nord alpini. Dopo le spruzzatine tra domani e venerdì, nuove probabili nevicate in vista per parte della Valle d’Aosta nel fine settimana.

Il resto del territorio italiano risentirà in modo del tutto marginale di queste manovre europee, tuttavia la temporanea rotazione dei venti dai quadranti meridionali, addenserà già a partire da oggi, nubi basse lungo le coste tirreniche sino alla Liguria. Tale nuvolosità sarà presente soprattutto nella giornata di domani, giovedì 29 dicembre, mentre lascerà nuovamente spazio ad un tiepido sole a partire da venerdì e per il fine settimana. Questa evoluzione ha una probabilità estremamente alta di realizzarsi. (img1.gif)

 
Long range: le previsioni sulla stratosfera prevedono un riscaldamento che dovrebbe avvenire a partire dal mese di gennaio. Non ci è ancora dato di sapere se tale riscaldamento che, come noto, aiuta il vortice polare ad indebolirsi ed in casi estremi, persino a splittare (cioè dividersi in due o più lobi sparsi sull’emisfero) riuscirà anche questa volta ad avere un influenza sulla circolazione generale atmosferica, innescando i processi per la creazione di qualcosa di nuovo. Le carte del tempo sono chiuse sul futuro, ostinandosi a vedere una incredibile persistenza anticiclonica sulla penisola Iberica, con roccaforte principale sull’oceano atlantico. (img2.gif)

 

Un potenziale fattore positivo per il futuro, quantomeno per la quota neve sulle alpi, è la progressiva tendenza dei modelli, a vedere l’anticiclone confinato sull’atlantico. Questa manovra come conseguenza diretta porterebbe ad una maggiore incidenza di episodi favonici “freschi” in direzione delle alpi. Non cambierebbe lo stato attuale del tempo a livello europeo e mediterraneo, tuttavia potrebbe rappresentare un possibile punto di partenza per qualche eventuale mutamento futuro, in vista anche dell’ormai prossimo sviluppo dello stratwarming in sede stratosferico-polare, la cui intensità-entità è ancora tutta da capire.

 

Autore : William Demasi