00:00 13 Agosto 2012

L’anticiclone ai raggi X

Protagonista soprattutto dell'estate, l'anticiclone offre spunti climatici differenti a seconda della natura e dell'origine delle masse d'aria che entrano in gioco. Analizziamone la struttura e impariamo a prevedere le conseguenze che porta sulla nostra pelle.

Salito alla ribalta della notorietà nella terrificante estate del 2003, l’anticiclone nord-africano ha continuato anche in seguito a mietere un successo dopo l’altro, spingendosi oltre l’estate fino a farsi gioco perfino dell’inverno (ricordate il "non inverno" 2006-2007?). Ora c’è l’estate 2012, sempre più simile all’innobinabile 2003. Ma cosa c’era nelle nostre estati prima del temibile "Gobbo di Algeri"?

Qualcuno parla dell’anticiclone delle Azzorre e senz’altro ci sentiamo di dargli ragione, anche se in verità, scorrendo le mappe d’archivio, notiamo che l’alta nord-africana si ritagliava tranquillamente i suoi spazi sul Mediterraneo e sull’Europa, pur senza tutto il chiasso suscitato negli anni 2000.

Africa e Azzorre dunque, due figure contrastanti, quasi antagoniste e dalle profonde diversità, non tanto strutturali, quanto per ciò che riguarda le conseguenze sulla nostra pelle. Ma quali sono queste differenze?

Anzitutto partiamo dai punti in comune: anticiclone nord-africano o azzorriano appartengono alla banda anticiclonica dinamica che giace lungo la fascia subtropicale, laddove il labbro settentrionale della cella circolatoria di Hadley sprofonda con le sue correnti discendenti in arrivo dai tropici. Due facce della stessa medaglia dunque, solo che l’azzorriano rappresenta il ramo oceanico della struttura, mentre quello nord-africano identifica un’origine continentale.

Da qui nascono le differenze di fondo:

Anticiclone delle Azzorre: porta con sè aria di origine oceanica più fresca. Più fresca di circa 4 gradi anche rispetto a quella che giace sul Mediterraneo quindi in proporzione poco umida. Il risultato che ne deriva è il seguente: meno caldo + meno umido = clima gradevole.

Anticiclone nord-africano: porta con sè aria di origine continentale (deserto del Sahara) molto calda e secca. A seconda della traiettoria intrapresa, la massa d’aria in questione può giungere sull’Italia asciutta, portando caldo torrido, ma anche caricarsi di umidità durante l’attraversamento del Mediterraneo, più caldo rispetto all’Atlantico quindi più carico di umidità, e portare situazioni di grave disagio fisico per il motivo seguente: più caldo + più umido =  clima afoso.

 

Autore : Luca Angelini