00:00 19 Novembre 2015

L’analisi: il modello americano crede sempre nell’arrivo delle prime invernate!

Grande dinamismo del tempo in vista su centro Europa e Mediterraneo per le prossime settimane.

La svolta sarà quella di sabato, quando le correnti da nord faranno la loro irruzione sul nostro territorio dopo una lunga assenza.

Da quel giorno l’anticiclone non sarà più lo stesso: lo ribadisce anche oggi il modello americano, facendo intendere che l’aggiornamento degli indici AO (Arctic oscillation) e NAO (North Atlantic oscillation) sarà probabilmente al ribasso.

Ed è un segnale che non si deve trascurare, perché mette in evidenza che stratosfera e troposfera cammineranno su strade differenti.

Anche il modello europeo ha ridimensionato la sua voglia matta di far ripartire a spron battuto la corrente a getto e dunque un flusso sparato di miti correnti occidentali e questo significa che la stabilità non tornerà, perlomeno non come l’abbiamo vissuta per questi 20 giorni di novembre.

A rendere eloquente la situazione ci pensa stamane anche la media degli scenari relativa al modello gemello dell’americano, GEFS, che addirittura nella media degli scenari, cioè la sintesi di ben 20 corse perturbatrici, ci segnala come molto probabile la presenza di una nuova saccatura con annessa depressione mediterranea per mercoledì 25 novembre.

E’ del tutto inutile al momento cercare il posizionamento preciso delle precipitazioni e di eventuali nevicate, il modello deve assorbire ciò che accadrà sabato, da lì capiremo chi potrà davvero sperimentare altri fenomeni e chi invece per il momento resterà a guardare.

I passaggi perturbati però per il modello americano potrebbero continuare a lungo e chi non avrà prima, forse avrà dopo…

 

Autore : Alessio Grosso