00:00 2 Febbraio 2009

Inverno: quante cartucce ha ancora da sparare?

Scambi meridiani, retrogressioni, irruzioni siberiane o groenlandesi. Molte sarebbero ancora le possibilità di un inverno ancora in sella. Per ora l'unica cosa certa si può riassumere in una sola semplice parola: dinamicità.

Arrivati di gran carriera al mese di febbraio si potrebbe già stilare un primo bilancio di questa stagione invernale, o almeno della sua prima metà, visto e considerato che la stagione fredda, sia meteorologicamente che astronomicamente, è ancora in pieno vigore.

Senza però disquisire su quello che è stato o che avrebbe dovuto essere, compito che lasciamo agli statistici e a chi intende trattare la materia sotto un profilo puramente climatologico, cerchiamo di capire come sarà, perchè questo è il compito primo di chi fa previsioni.

La carne al fuoco è davvero tanta. Potenzialmente febbraio ha tutte le carte in regola per esibire una seconda parte dell’inverno degna di tale nome. Gli indici sono concordi nel imbastire un grande concerto lungo l’emisfero, sulle note di grandi onde protese in senso meridiani tese a rendere la nostra atmosfera assai turbolenta.

In primo luogo il vortice polare non se la passerà affatto bene. Il suo lago gelido verrà suddiviso su fari fronti e verrà per così dire “sperperato” verso le medie latitudini. Le ampie onde atmosferiche che danzeranno attorno all’emisfero saranno responsabili di sbalzi termici anche notevoli, accompagnati da fasi di maltempo piuttosto pronunciate alternate a manciate di giorni solo un po’ più tranquilli.

Ponendoci alle spalle il maltempo attuale, evidenziamo una breve tregua nella giornata di mercoledì, seguita ancora da altri rigurgiti nuvolosi carichi di acqua per gran parte d’Italia. La neve cadrà abbondante sulle Alpi ma intorno al prossimo fine settimana la situazione potrebbe ulteriormente precipitare.

In seno ad una possente saccatura con radici polari e protesa verso l’Europa occidentale con vertice in sede iberica, si inserirà un nucleo freddo di origine artico marittimo che, transitando via Scandinavia, si inserirà verso l’Europa occidentale trascinando poi tutta l’onda depressionaria verso est.

L’Italia potrebbe venire colpita in pieno e l’azione combinata dell’orografia alpina potrebbe ulteriormente esacerbare la struttura vorticosa. Ne potrà quindi derivare una giostra di perturbazioni che interesserà tutto il Paese. L’inserimento dell’aria fredda potrà favorire nuovamente nevicate sulle regioni del nord, senza esludere anche la possibilità di vedere i fiocchi anche a quote basse tra Toscana, Umbria e parte delle Marche. L’imperativo però dovrà tassativamente sospingere le correnti fredde attraverso la porta francese del Rodano, possibiltà che al momento pare probabile al 50-55%.

In seguito il blocco perturbato potrebbe rotolare attorno all’arco alpino rispuntando dalla porta adriatica. Ecco che tra il 10 e il 13 febbraio anche le nostre regioni centro-meridionali potrebbero assaporare un clima degno del nome inverno (probabilità 50-55%). Meglio tardi che mai.
Autore : Luca Angelini