00:00 3 Dicembre 2009

INVERNO e dintorni, a quando la prima mossa?

La situazione risulta favorevole ad una svolta stagionale intorno alla metà del mese. Vi facciamo sapere tutte le certezze e le incertezze di questa interessante e decisiva fase stagionale.

Che l’autunno abbia fatto il suo dovere è cosa ormai certa e ce ne compiacciamo. Ora però le nostre menti puntano in avanti e davanti a noi c’è l’inverno, per lo meno quello meteorologico o astronomico che dir si voglia. Ma dal punto di vista climatico come siamo messi?

Anche se in questo tipo di analisi sarebbe opportuno procedere con i piedi di piombo, non possiamo non provare ad aprire la serratura dell’inverno. La chiave in nostro possesso potrebbe infatti essere quella giusta e contempla le complesse manovre che sono previste avvenire (e già in parte stanno avvenendo) sui vari livelli atmosferici, con i prodromi di vigorosi scambi di masse d’aria tra diverse latitudini.

Particolare attenzione va posta su un non sottovalutabile riscaldamento dell’area stratosferica polare, a causa dell’iniezione di flussi di calore da parte di due strutture anticicloniche particolarmente attive, l’alta pressione delle isole Aleutine sul Pacifico settentrionale da una parte e quella delle Azzorre, dispersa in pieno Atlantico dall’altra.

Ora, se la matematica non è un opinione, il fatto che l’indice relativo alla manovra descritta, noto come NAM, ci suggerisca questo riscaldamento dei piani superiori dell’atmosfera polare, dovremmo attenderci come conseguenza una controreazione anche ai piani più bassi, ossia al vortice polare troposferico, quello che a noi più interessa.

Scrutando le previsioni probabilistiche relative alla sua forza notiamo infatti che con il passare dei giorni, la trottola polare risulterà sempre più disturbata e colerà letteralmente a picco dopo la seconda decade di dicembre. Essa inizierà così a disperdere notevoli noccioli di aria fredda verso le medie latitudini.

A questo punto, appurato quanto avviene in stratosfera, compreso quale sarà il passaggio successivo a livello del suolo, ci rimane da capire come si collocheranno i relativi blocchi atmosferici conseguenti alla disturbata circolazione occidentale delle medie latitudini.

E qui saltano fuori i primi indovinelli: il delicato passaggio tra i modelli che scrutano le alte quote e quelli sinottici che utilizziamo per la previsione quotidiana, mostra alcune discrepanze, non tanto nella sostanza, quanto nella traiettoria di discesa dei blocchi freddi citati.

A nostro parere, lo scenario che al momento pare maggiormente probabile contempla un blocco anticiclonico di tipo subtropicale in risalita dall’Atlantico verso la Groenlandia. Sull’Isola di ghiaccio esso si salderà con quello aleutinico penetrando impietosamente come una lama nel vortice polare scindendolo in due lobi. Uno di questi, identificato con un corposo nucleo di aria molto fredda inserita in un contesto depressionario, intorno alla metà del mese dovrebbe trovare fertile terreno di coltura proprio sul Mediterraneo.

Se tali passaggi troveranno conferma, l’inverno, quello vero, accompagnato da freddo e neve, potrebbe partire proprio da qui. In altre parole dicembre, partito sotto la gestione classica autunnale, si trasfigurerà progressivamente proponendoci scenari via via più invernali, con l’inaugurazione ufficiale prevista a partire dal 15 del mese.
Autore : Luca Angelini