00:00 18 Marzo 2008

Inverno cinese mai cosi freddo da 50 anni, strage di animali sull’altopiano del Pamir

Il gelo prolungato e le abbondantissime e ripetute nevicate hanno messo in grave difficoltà la fauna selvatica. Centinaia di migliaia di animali sono tuttora prigionieri della coltre bianca

L’inverno da record che ha colpito l’estremo Oriente e il sud-est asiatico non molla la presa. Se le condizioni climatiche non si addolcissero al più presto, la regione del Pamir cinese potrebbe trasformarsi in un cimitero a cielo aperto per migliaia di animali selvatici.

Secondo gli ambientalisti cinesi centinaia di migliaia di animali selvatici sono bloccati dalla morsa dal gelo e minacciati dalla fame sulle montagne del sud ovest della regione autonoma dello Xinjiang. L’allarme è stato confermato ufficialmente da Dai Zhigang, direttore della stazione di protezione degli animali minacciati e dell’Ufficio delle foreste di Kashi.

Dal termine delle più crude bufere di neve avvenute lo scorso febbraio i guardiani ambientalisti si sono imbattuti ogni giorno in nuove carcasse di animali morti, principalmente specie erbivore e uccelli selvatici.

Le nevicate abbattutesi sulla regione, le più abbondanti degli ultimi 50 anni, hanno impedito in modo prolungato l’accesso all’altopiano ed è risultato pertanto impossibile sia prestare soccorso agli animali in difficoltà, sia portare a compimento la pasturazione degli stessi.

Occorre considerare che lungo il versante orientale dell’altopiano si trova la principale area di riproduzione di 300 specie di uccelli e di oltre 100 specie di mammiferi. Minacciata seriamente in particolare la riproduzione della cicogna nera una specie protetta e a rischio estinzione.

Secondo l’osservatorio del Xinjiang la neve ha completamente ricoperto oltre 700 mila chilometri quadrati di territorio nel corso dei soli primi due mesi del 2008, causando danni per oltre 650 milioni di dollari all’agricoltura. Anche l’allevamento è in ginocchio con le greggi letteralmente decimate: sono infatti circa 100 mila i capi di bestiame che non sono riusciti a superare l’inverno.
Autore : Luca Angelini