00:00 22 Dicembre 2015

Inverno 2015-2016: un ingranaggio inceppato

Ormai da molte settimane un coriaceo campo d'alta pressione influenza il tempo atmosferico del nostro Paese: per quanto dovremo ancora portarci dietro questa situazione?

La persistenza dell’alta pressione alle latitudini mediterranee, trova ragion d’essere nella presenza di un’elevata tensione zonale che ancora risulta protagonista del palcoscenico atmosferico europeo di queste giornate e che probabilmente, seppur in forma attenuata, influenzerà la circolazione generale dell’atmosfera sin verso la fine di dicembre. Tale situazione sarà senza dubbio agevolata dalla presenza di un Vortice Polare assai compatto, tutto obbedisce ad uno standard atmosferico che in questo periodo dell’anno può finire letteralmente col "mettere radici".

Centro motore di questa ostinata invadenza anticiclonica sarà proprio il Vortice Polare, grande depressione invernale che tuttavia inizierà a mostrare segni di disturbo proprio negli ultimissimi giorni del dicembre 2015. E’ prevista infatti una graduale attivazione delle famigerate onde di calore che si manifestano attraverso la risalita dei geopotenziali cosiddetti "anticiclonici" verso latitudini che sino a poco tempo prima erano sferzate da una furente attività depressionaria.

Spicca all’occhio l’onda di calore che, nel periodo compreso tra Natale e Santo Stefano, risalirà di latitudine, arrivando persino a lambire il mare Artico. L’effetto più immediato potrebbe portare ad un certo raffreddamento della temperatura in sede scandinava e soprattutto nord-est europea (Russia), senza che però questo raffreddamento possa arrivare ad espandersi verso l’Europa centrale.

Proprio sui nostri territori di appartenenza, (il Mediterraneo) sarà assai difficile scardinare un pattern ormai consolidato da molte settimane, questo possiamo affermarlo con ragionevole certezza, nonostante i tentativi e la volontà insita nella stessa atmosfera nel voler cambiare almeno in parte le cose. Dovremo ancora una volta fare i conti con la famigerata quanto EMPIRICA "legge della persistenza" che trova un riscontro particolarmente valido soprattutto durante l’inverno, rappresentando quest’ultima un comportamento insito nelle dinamiche dell’atmosfera ed attraverso il quale, una strada già percorsa innumerevoli volte, può diventare poi una via di transito preferenziale che porta alla persistenza di una medesima configurazione sinottica anche per molte settimane consecutive.

Sembra tuttavia che dopo il 3-4 gennaio possa abbassarsi il flusso perturbato Atlantico e quindi aumentare la possibilità che una perturbazione riesca a transitare almeno sul nord Italia.

Autore : William Demasi