00:00 6 Febbraio 2016

Instabilità nord-atlantica; per quanto ancora?

L'arrivo di febbraio sta lentamente portando alla ribalta una situazione di crescente instabilità sull'Europa e soprattutto sul bacino del Mediterraneo. Un occhio al presente, uno sguardo al passato ed uno sguardo al futuro.

Dopo un lungo periodo di alta pressione, nel quale soltanto occasionalmente l’inverno ha avuto modo di manifestarsi, l’arrivo di febbraio sembra essere caratterizzato da un risveglio dell’instabilità nord-atlantica, ma cosa dovremo attenderci dall’esordio di questa nuova fase dell’atmosfera?

 Innanzitutto un apporto precipitativo più consistente e generoso, con piogge e neve distribuiti su intervalli di tempo regolari. Il ritorno dell’instabilità avrà il merito di riportare le precipitazioni anche su tutte quelle regioni che durante questo lungo inverno, hanno sperimentato condizioni di tempo anticiclonico, caratterizzato da una costante, cronica assenza di pioggia e di neve. Ci riferiamo pertanto ai settori settentrionali del nostro Paese, con particolare menzione della Valpadana e dell’arco alpino meridionale.

Da cosa deriva questo ribasso del Fronte Polare verso l’Europa?

Siamo reduci da una stagione invernale sinora caratterizzata da un Vortice Polare molto forte. Quest’ultimo può essere considerato un po’ come "la madre di tutte le depressioni"; durante l’inverno governa il tempo dei due grandi emisferi della Terra, condizionando l’andamento delle masse d’aria e regolando la distribuzione di pioggia, neve e vento.

Ebbene in questa stagione invernale 2015-2016, il nostro Vortice Polare Boreale è stato caratterizzato da una straordinaria compattezza che ha reso assai difficoltosa la discesa delle masse d’aria fredda verso le medie latitudini dell’Europa centrale ed occidentale. Su questi settori sono stati GLI ANTICICLONI a governare spesso e volentieri il tempo atmosferico durante il periodo invernale, con poche e rare variazioni sul tema.

Sperimentiamo adesso un ribasso del Fronte Polare che riporterà sul Mediterraneo una fase piuttosto spiccata di instabilità; il Vortice Polare rimane ancora abbastanza compatto, anche se l’allungamento delle giornate e la creazione dei primi warming (surriscaldamenti) nella stratosfera, mirano a destabilizzarne sempre di più la struttura.

L’inizio di questo percorso, sembra riservare alla nostra macroarea di interesse (l’Europa) proprio una fase prolungata di instabilità nord-atlantica ma potrebbe a tutti gli effetti trattarsi dell’inizio di un lungo periodo dinamico ed irrequieto in cui è andata spesso incontro l’atmosfera dopo lunghi periodi di stasi anticiclonica invernale.

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Autore : William Demasi