L'argomento è più attuale che mai, data la lunga fase anticiclonica che ci aspetta. Ma perchè il problema dell'inquinamento è più grave durante i mesi invernali? La risposta sta nello studio di quello strato d'aria che giace in prossimità del suolo, noto tecnicamente come strato limite planetario, che viene rappresentato, ai fini della dispersione degli inquinanti, tramite appositi modelli di simulazione ad altissima risoluzione (fino a 200 metri).
Concretamente dobbiamo immaginare questo spessore d'aria come un cuscino che durante l'inverno si presenta sottile e incollato al suolo a causa delle inversioni termiche. Entro di esso, in uno spessore anche di solo poche decine di metri, si accumulano tutte le sostanze inquinanti prodotte dalle varie attività umane, la maggior parte delle quali avviene a livello del suolo stesso. Da qui la terribile miscela di inquinanti e nebbia noto come smog (dall'inglese "smoke= fumo+fog= nebbia").
Durante l'estate invece i veleni vengono diluiti in uno spessore d'aria maggiore, mediamente fino a 2000-3000 metri. Questo perchè il riscaldamento solare produce la rottura delle inversioni termiche e il rimescolamento dell'aria grazie allo sviluppo delle termiche, le stesse che, in condizioni di sufficiente umidità, vanno a rallegrare il cielo con le simpatiche nuvolette che conosciamo come cumuli.