00:00 10 Ottobre 2008

INQUINAMENTO: la pioggia non basta, ci vuole anche il VENTO

Nuovi studi sull'inquinamento cittadino e sull'interazione con i fenomeni atmosferici.

Vi sembrerà assurdo ma secondo uno studio effettuato su alcune città campione, tra cui Roma e Milano, è risultato che nelle giornate piovose l’inquinamento da monossido di carbonio aumenti anziché diminuire.

Gli esperti hanno ricondotto la causa ad una maggiore congestione del traffico durante le giornate di maltempo. Il traffico si congestiona molto di più appena cadono due gocce d’acqua.

Inoltre dopo una fredda nottata fredda invernale con cielo sereno, aspettiamoci un grosso picco dell’inquinamento tra le 7.30 e le 9 del mattino, giacché tutti riscaldano il motore della loro auto prima di partire ed è proprio a freddo che il monossido di carbonio fuoriesce con maggiore intensità.

D’inverno poi l’aggravante del riscaldamento domestico, che produce monossido di azoto va a rendere più succoso il “minestrone dei veleni”.

D’estate la radiazione solare intensa favorisce invece la proliferazione dell’ozono nocivo, d’inverno al contrario la concentrazione di ozono è molto bassa sia per la scarsa incidenza dei raggi solari ma soprattutto per la sua reazione con il monossido di azoto che produce biossido di azoto, anche lui un bellì elemento!

La nebbia fitta riesce invece ad eliminare parzialmente le concentrazioni del monossido di carbonio e del monossido di azoto, ma veicola nell’aria altre porcherie, tra cui il famigerato particolato che attacca le nostre vie respiratorie.

Dobbiamo gioire quando un banco di nebbia si dissolve? Nient’affatto, il biossido d’azoto nell’aria aumenterà notevolmente.

C’è poi da considerare il discorso del wash-out, cioè il processo chimico che si verifica quando della pioggia precipita al suolo.
Contrariamente a quanto possa pensare l’opinione pubblica, la maggior parte degli inquinanti gassosi stenta a “collegarsi” con le gocce di pioggia e a raggiungere il suolo liberando l’aria dai veleni.

Solo acido nitrico ed ammoniaca sembrano precipitare al suolo insieme alla pioggia. Il monossido di carbonio e l’ozono addirittura aumentano le loro concentrazioni!

Solo un forte temporale con grandi turbolenze e raffiche di vento intense o una prolungata fase di vento sembra al momento il toccasana per eliminare temporaneamente quasi tutti gli inquinanti.
Autore : Alessio Grosso