00:00 11 Novembre 2015

INDICI AO e NAM: nessuno per ora chiude la porta all’inverno…

Per il momento tutti gli scenari ancora possibili, nonostante un indice NAM in stratosfera un po' alto, ma il collegamento con quanto avviene in troposfera non è automatico.

Il North Annular Mode (NAM) descrive la potenza del vortice polare a tutte le quote, anche se non sempre ha un collegamento diretto con gli strati più bassi dell’atmosfera, cioè con la troposfera, dove si monitora l’oscillazione artica (AO). La situazione attuale vede pressioni molto alte alle basse latitudini e basse a quelle più elevate con presenza di aria fredda in stratosfera. Il vortice polare risulta dunque compatte e vivace.

Il monitoraggio del NAM in stratosfera è molto importante perché consente di cogliere eventuali riscaldamenti di questo strato d’aria, in particolare alla superficie isobarica dei 10hPa.

Quando il valore nella mappa riferita all’indice scende sino a -3, è presente un notevole riscaldamento stratosferico che finisce per rendere instabile il vortice polare troposferico per un periodo di circa 2 mesi.
In questo periodo, come del resto è accaduto spesso negli ultimi anni, siamo sempre prossimi a valori di +1 che indicano la presenza di aria molto fredda in stratosfera, se salisse ancora e si superassero i +1.5 il vortice polare troposferico potrebbe, ma non è automatico, girare all’impazzata per lo stesso periodo di tempo.

Perché ciò avvenga l’indice AO deve risultare analogamente positivo e non incerto come sembra destinato ad essere dalla metà del mese. Oltretutto una nostra simulazione dell’andamento del NAM, come si vede in alto a sinistra, mette in luce che il superamento della soglia critica in stratosfera potrebbe anche non verificarsi almeno sino ai primi di dicembre.

Un vortice polare che chiaramente non risulta compatto e mostra un’oscillazione artica negativa o neutra può non ubbidire ai comandi lanciati dalla stratosfera: mancherebbe così l’accoppiamento e l’inverno potrebbe decollare gradualmente anche alle nostre latitudini, in caso contrario vivremmo ancora lunghe fasi anticicloniche alternate comunque a qualche momento perturbato ed episodicamente anche più freddo, specie nel momento in cui il fronte polare si abbasserà fisiologicamente di latitudine, cioè da metà dicembre.

 

Autore : Alessio Grosso