00:00 21 Novembre 2016

Il vortice polare rimanda l’appuntamento con l’inverno?

Non è ancora detto.

C’è stato indubbiamente nelle mappe previste per la fine del mese un certo rafforzamento nell’attività del vortice polare, che andrebbe ad impedire ad una massa d’aria fredda notevole di inserirsi sul centro del Continente e su parte del nostro Paese, rientrando da est.

Questo rinvigorimento e compattamento del vortice polare si esprime sempre con un’accelerata delle correnti occidentali oceaniche, che vanno ad inibire gli scambi meridiani di calore e a riproporre un flusso mite, poco ondulato, che per l’Italia può significare o variabilità o anticiclone, in un contesto naturalmente non invernale o poco invernale.

C’è però da dire che siamo lontani da certi interventi in stile "buldozer" degli anni scorsi, quando la corrente a getto andava letteralmente ad asfaltare il freddo in Europa in pochi giorni, fino a confinarlo in Siberia.
 
Oltretutto stamane, sotto traccia covano ancora diverse mappe che invece ritengono questa accelerata piuttosto modesta e contemplano sempre il contatto tra i resti della depressione presente sul Mediterraneo per domenica 27 novembre e una lingua di aria fredda di estrazione artica continentale in discesa da nord-est su tutto l’est europeo ma che, con l’avvitamento orario fornito dalla presenza dell’alta pressione in Scandinavia, potrebbe raggiungere anche le nostre regioni, specie il nord Italia e l’Adriatico.

La partita insomma è ancora aperta ed anche se davvero intervenisse la corrente occidentale, essa potrebbe risultare meno tesa del previsto, con frequenti ondulazioni in grado di catapultarci ugualmente in inverno per gradi.

Inoltre il raffreddamento notevole previsto sul Polo nei prossimi giorni, porterà presto altre masse d’aria fredda a dirigersi verso sud congiuntamente all’ondulazione eventuale delle correnti.

Dunque tutto è ancora da verificare e comunque sia, almeno per ora, siamo lontani dal monologo anticiclonico dello scorso anno.

Qualcuno dice: "faceva più freddo lo scorso anno con l’anticiclone!" Certo, ma dove? Nelle zone soggette ad inversione termica in pianura o nelle valli e sotto le nebbie che si andavano formando in queste situazioni statiche.

In un certo senso è inverno anche questo, ma il dinamismo può portare l’inverno vero per tutti, la staticità solo a chi ama e/o vive sotto la nebbia.
 

Autore : Alessio Grosso